Langella, FdS: la nostra italia e la loro italietta
Mercoledi 2 Febbraio 2011 alle 10:24 | 0 commenti
Giorgio Langella, PdCI, FdS - Disoccupazione giovanile al 29%. Quale speranza per il futuro? Lavoro intermittente, precario, prospettive poche o nessuna. Ricerca non se ne fa, "innovazione" solo nei togliere diritti a chi lavora. E poi cassa integrazione alle stelle, aumento di chi non cerca neanche più il lavoro, mobilità in aumento, bassi salari a fronte di un'evasione fiscale indecente. E una sicurezza sul lavoro (a dir poco) precaria anch'essa (oltre 90 morti da inizio anno).
Indice di un declino che pare inarrestabile. Segno che qualcuno ha fallito. Hanno fallito i "signori" di confindustria, il governo e anche un'opposizione parlamentare che non è riuscita a imporre il lavoro (e, soprattutto, i lavoratori) come questione centrale della Politica. Hanno fallito quei sindacati che, di fronte ai diktat di Marchionne e soci, hanno avuto paura e accettato tutto. Ma pochi lo diranno.
Tutti intenti alle questioni (tristi e penose) di un vecchio primo ministro che sta diventando sempre più simile a uno di quei "dittatori eletti" che stanno per essere cacciati dal loro potere in nord Africa. Adesso ritorna nell'agenda del governo il processo breve. Lo ha confermato il ministro della Giustizia. Importante per il governo è, soprattutto, salvare il capo.
Una situazione da basso impero che dovrebbe essere contrastata e combattuta da ogni persona onesta. I lavoratori in sciopero la scorsa settimana sono scesi in piazza e hanno gridato la loro necessità di cambiare le cose. Adesso è venuto il momento di uno sciopero generale nazionale per fermare questo degrado economico, occupazionale e morale. Vogliamo salvare l'Italia e non difendere l'italietta di "lorsignori".
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