Langella, FdS: Adesso anche il giovane Renzi si schiera (dalla parte di Marchionne)
Lunedi 10 Gennaio 2011 alle 22:30 | 0 commenti
Giorgio Langella, PdCi, FdS - Matteo Renzi, il sindaco di Firenze soprannominato "rottamatore" per le critiche alla dirigenza del suo partito, il PD, è entrato nella questione degli accordi Fiat dichiarando: "Ho visto con piacere che tutto il Pd pensa che gli investimenti che la Fiat vuole fare siano una grande occasione. Forse è la prima volta dopo tanti anni che la Fiat, invece di chiedere i soldi degli italiani per la cassa integrazione, li mette per un progetto industriale. E' una gigantesca occasione per l'Italia in un momento in cui chiudono tante aziende".
Ma il Renzi ha letto il testo degli accordi di Mirafiori e Pomigliano?
Ho qualche dubbio. Proprio sulla cassa integrazione, quegli accordi prevedono il suo utilizzo per un periodo di almeno un anno a Mirafiori e per due anni a Pomigliano, prima di iniziare la produzione rispettivamente di Suv e Panda. Quindi, se non erro, la Fiat continuerà a chiedere soldi agli italiani.
Il progetto industriale, poi, qual è? Lo vorrebbero sapere i lavoratori adesso, lo chiede, invano, la Fiom. Forse lo vedremo, in concreto, tra un anno a Mirafiori e tra due anni a Pomigliano. Per ora, a quanto è dato sapere, si prevede di costruire automobili che useranno tecnologie tradizionali, vecchie. Di nuovi motori ecologici, di ricerca e sviluppo a livello di altre case automobilistiche europee, neppure l'ombra. Anzi, quando se ne parla Marchionne e soci rispondono con qualche fastidio e tanta arroganza.
Ma che futuro c'è allora? Quale sarà la "gigantesca occasione per l'Italia" che tanto piace a Renzi?
Una amara riflessione mi viene spontanea: se i dirigenti del PD sono di tal fatta ... dove mai andrà a finire quel partito?
Ora si dovrebbe dare piena solidarietà alla Fiom, sostenerla in questa battaglia, progettare politiche di vera alternativa al modello di sviluppo che Marchionne e la Fiat ci vogliono imporre. Sarebbe il momento di alzare la testa e rifiutare di essere sempre servili e timorosi. Questo moto di orgoglio sarebbe una buona premessa per costruire una grande occasione per il futuro del nostro paese.
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