Langella e le contraddizioni di Enrico Letta
Mercoledi 24 Aprile 2013 alle 23:29 | 0 commenti
Riceviamo da Giorgio Langella, segretario regionale PdCI FdS, e pubblichiamo
Enrico Letta, presidente del consiglio incaricato ha affermato: "Gli italiani non ne possono più di giochi e giochetti della politica, vogliono risposte, io mi metto davanti a loro con grande umiltà e senso dei miei limiti con una responsabilità che mi onora."Â
Esilarante. Ma dov'era, Enrico Letta, quando il PD (che mi sembra essere il suo partito), senza mai neppure pensare di votare per Rodotà , presentava come candidato alla presidenza della Repubblica prima Marini concordando la cosa con Berlusconi & co, poi Prodi tagliando i ponti con Berlusconi & co, poi nessuno, poi Napolitano ripristinando l'accordo con Berlusconi & co? Forse non erano "giochi e giochetti" ma qualcosa di molto simile. E, allora, ripetendo la domanda: dov'era Enrico Letta? C'era o dormiva?
Una riflessione
Dopo la riconferma di Napolitano(1) alla presidenza della Repubblica e le certe future "intese" per un governo di larghissima maggioranza tra PD-PDL-SCELTA CIVICA (2), sono tutti contenti. Non è cambiato nulla rispetto a qualche mese fa: stessa maggioranza, stesso presidente ... ma sono tutti contenti. Applaudono, sorridono, tirano sospiri di sollievo. I politicanti che dirigono i partiti di maggioranza e che occupano la maggior parte delle poltrone parlamentari sono decisamente soddisfatti. Lo sono perché hanno lasciato tutto come prima e potranno continuare come prima.
Sono contenti mentre il paese è sempre più allo stremo, il lavoro manca, la disoccupazione aumenta, cassa integrazione e mobilità sono ai massimi storici e non ci sono più risorse per pagarle, ci sono pensioni da fame, la corruzione è in crescita ... ma loro sono felici. Lo sono anche perché, nelle elezioni regionali del Friuli-Venezia Giulia, hanno "vinto" mentre il M5S è stato quasi dimezzato rispetto a poche settimane fa. Godono, loro e la maggior parte dei giornali che (non) fanno informazione, mentre il paese sta collassando. E proprio il risultato delle elezioni regionali friulane lo dimostra: è andato a votare poco più del 50% degli aventi diritto. Un disastro. Il sintomo di una democrazia malata, di politicanti di infimo ordine che guardano solo il proprio ombelico e prestano attenzione unicamente agli interessi propri e di chi finanzia le loro campagne elettorali. Perché se l'ascesa del populismo del M5S può avere avuto una brusca frenata, quella che aumenta in maniera vertiginosa è l'astensione diffusa, il disimpegno, il rifiuto della politica. Una situazione che è di estremo pericolo per la democrazia stessa.
Fuori dal palazzo tutto crolla? Non importa "lorpoliticanti" non vogliono vedere, fanno finta di non sapere ... oggi sono contenti, quasi felici, battono le mani soddisfatti. Ce l'hanno fatta ... resteranno ancora là , incollati alle poltrone, per qualche tempo.
(1) lo stesso che ha firmato qualsiasi legge di Berlusconi, che ha imposto Monti, che ha nominato i "dieci saggi" per dettare il programma al governo che verrà , che ha permesso si modificasse la Costituzione inserendo la norma del pareggio di bilancio, che ha chiesto e ottenuto la cancellazione delle intercettazioni sulla trattativa stato-mafia, che (con un atto di "benevolenza" che sfiora la "sudditanza) ha concesso la grazia al colonnello statunitense Joseph Romano condannato per il rapimento dell'imam di Milano ...
(2) gli stessi che hanno dato ogni fiducia Monti chiedesse, che hanno approvato l'aumento delle tasse, che hanno votato le (contro)riforme sulle pensioni e il mercato del lavoro, che hanno fatto una legge sulla corruzione inefficace e inutile, che hanno tagliato gli investimenti per la sanità e la scuola pubbliche ... che NON hanno cambiato la legge elettorale, che NON hanno fatto nulla per la disoccupazione, che NON hanno cancellato l'acquisto dei caccia-bombardieri F35 ...
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