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Laghetto 2, uno schiaffo alle speranze di cambiamento generate dall'elezione di Variati

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 12 Aprile 2011 alle 19:07 | 0 commenti

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Ciro Asproso, Cristina Rigon, Maurizio Dal Prà, Comitato di Laghetto  -  Secondo l'annuario ISTAT tra il 1995 e il 2010, in Italia sono stati edificati quasi quattro miliardi di metri cubi di nuove costruzioni. Di questi, circa il 60% per attività commerciali e produttive ed il restante 40% per la residenza. Nel rapporto ISTAT si legge: "...è soprattutto impressionante la copertura, quasi senza soluzione di continuità, dell'area pedemontana lombardo-veneta, che costituisce una delle più vaste conurbazioni europee. Si tratta di quasi 15 milioni di appartamenti".

Di estremo interesse è anche il numero di case sfitte: 57.575 solo nella città di Vicenza e provincia (dato ISTAT 2001). Ciò dimostra che il problema abitativo non è causato dalla carenza di nuovi alloggi, ma dai prezzi eccessivi, dal cattivo uso del patrimonio esistente e da un'industria edilizia che privilegia le costruzioni di lusso. Basti dire che la maggior parte dei nuovi interventi realizzati a Laghetto sono rimasti invenduti.

I problemi del quadrante Nord sono ben noti agli amministratori e a tutti i consiglieri comunali:
- al Dal Molin, vedrà presto la luce l'equivalente di un intero quartiere cittadino; Laghetto è chiuso in un Cul de sac tra Viale del Verme e la Strada Marosticana, mentre i problemi di traffico e di congestione automobilistica sono aggravati dalle nuove strutture militari e dalla mancanza di una seria alternativa all'uso indiscriminato dell'automobile.

Con queste premesse, risulta ancor più sorprendente la notizia della ripresa di una trattativa tra Comune e privati per la costruzione di "Laghetto 2", oltretutto, su presupposti che ci appaiono incomprensibili in una città che lamenta un deficit cronico di standard a verde e che ha dissipato, in maniera irresponsabile, buona parte del proprio territorio agricolo.

In particolare, la riduzione di appena il 10% della capacità edificatoria prevista dal PRG (quando già nel 1995 il centrosinistra immaginava un - 25% per tutti i Piani Particolareggiati), la mancanza di criteri codificati e condivisi in materia di perequazioni urbanistiche, la totale esclusione dei residenti dal percorso di pianificazione, suonano come uno schiaffo alle speranze di cambiamento generate dall'elezione di Variati.
L'inserimento dell'area di Laghetto nelle "Linee preferenziali" di sviluppo del PAT, ci rendeva consapevoli della possibilità di vedere crescere nuove cubature, ma ci eravamo illusi che con la caserma americana al Dal Molin, i volumi previsti dal vecchio PRG sarebbero stati definitivamente ridimensionati.
Formalmente il PP10 non esiste più, sostituito da una più accattivante ed esotica Green Way, ma la sostanza delle cose non cambia e le previsioni edificatorie rimangono ridondanti e sovrastimate rispetto al fabbisogno abitativo, contravvenendo anche alle prescrizioni votate dal Consiglio comunale con OdG del 11 febbraio 2009.

Non abbiamo ragione di dubitare della buona fede dell'assessore Lazzari, che si è detta disponibile al dialogo coi residenti, ma chiediamo che l'incontro avvenga urgentemente. In tutti i casi, prima dell'accordo coi privati e nel rispetto degli impegni assunti in campagna elettorale.


p. IL COMITATO DI LAGHETTO
Ciro Asproso - Cristina Rigon - Maurizio Dal Prà


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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