La trattativa per il salvataggio di Berlusconi
Venerdi 6 Settembre 2013 alle 11:37 | 0 commenti
Giorgio Langella PdCI Vicenza - Emergenza democratica. Una nazione allo sbando. Si avvicina la decisione della giunta per le autorizzazioni del Senato riguardo l'applicazione della legge Severino nei confronti di Silvio Berlusconi, condannato in maniera definitiva per frode fiscale a 4 anni di reclusione. Da tempo sono iniziati i distinguo, le ambiguità , le ricerche di soluzioni che possano salvare il pregiudicato di Arcore dalla sua decadenza da senatore.
Da più parti si invocano soluzioni “ad personam†(la grazia, un qualsiasi altro atto di clemenza, un'interpretazione della legge Severino fatta apposta per il capo del PDL, il rinvio di tale legge alla corte costituzionale …) o generalizzate come un'amnistia.
Si tenta di tutto per salvare un personaggio dichiarato in maniera ufficiale delinquente dopo tre gradi di giudizio. Adesso si dovrebbe arrivare al dunque. Il condizionale è d'obbligo perché tutto è ancora possibile. Molti ritengono probabile un posticipo della decisione in perfetta sintonia con la linea del governo che più che “fareâ€, rinvia e sospende qualsiasi decisione.
In questo contesto il presidente Giorgio Napolitano, per l'ennesima volta, interviene per difendere il governo (il “suo governoâ€) e fa sapere che una crisi, oggi, “precipiterebbe il Paese in gravissimi rischiâ€. E quali sarebbero questi rischi?
Napolitano ha proseguito affermando di conservare “fiducia nelle ripetute dichiarazioni dell'onorevole Berlusconi in base alle quali il governo continua ad avere il sostegno della forza da lui guidataâ€. Nonostante l'abitudine del pregiudicato di Arcore di dire e negare, di affermare e smentire, ancora una volta la massima carica dello stato ci fa sapere di considerare Berlusconi affidabile. Ingenuità , incoscienza o altro? Caratteristich che, comunque, hanno poco a che fare con la carica di presidente della Repubblica.
L'atteggiamento del presidente della Repubblica, con Monti prima e con Letta-Alfano poi, ha già fatto scivolare il nostro paese verso un vero e proprio declino democratico. L'attacco alla Costituzione e la vicenda del salvataggio del condannato Berlusconi sono solo la punta dell'iceberg di un piano più vasto di delegittimazione delle istituzioni.
In questo piano si inquadra anche una notizia che evidenzia una situazione di estremo pericolo per la tenuta democratica del paese. La si può trovare nel Corriere della Sera di oggi (pag. 13) e riporta alcuni dettagli di un incontro tra Giorgio Napolitano e Fedele Confalonieri.
Il titolo dell'articolo in questione è “Confalonieri, missione al Colle. Si tenta l'ultima mediazione. Colloquio riservato con l'ok del Cavaliere e di Marinaâ€.
Veniamo, così, a sapere:
1.   che è in corso una trattativa con il pregiudicato Berlusconi
2.   che questa trattativa coinvolge il presidente della Repubblica
3.   che il presidente della Repubblica riceve un amico/dipendente del pregiudicato Berlusconi (fedele Confalonieri è presidente di Mediaset e membro del consiglio di amministrazione de “Il Giornaleâ€)
4.   che si cerca una soluzione che possa garantire qualcosa al capo del PDL
5.   che la politica, nel nostro paese, viene discussa in incontri “riservati†tra persone che ricoprono cariche istituzionali e altre che dirigono aziende private in un confuso e pericoloso intreccio tra interessi privati e pubblici
6.   che questi incontri “riservati†sono determinanti per l'esistenza del governo
7.   che, quindi, dalla trattativa in corso con un “ambasciatore†di un pregiudicato dipende il futuro della nazione.
Il Parlamento, ancora una volta, viene umiliato e considerato ininfluente. Viene tenuto in vita solo per mantenere una parvenza di democrazia e perché chi occupa i seggi parlamentari possa approvare quanto si decide in altre sedi. Senza discussione e senza autonomia.
Quanto sta succedendo nel nostro paese è l'ennesima prova che si fa di tutto per realizzare il “Piano di rinascita democratica†della P2 di Licio Gelli. L'obiettivo è, in pratica, di sospendere e cancellare la nostra democrazia (o quello che resta di essa). Inquietante!Bisogna reagire e creare la più vasta e unitaria mobilitazione possibile per difendere e attuare la Costituzione.
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