La Stampa, Andrea Malaguti: Il fallimento del “dopo di noi” famiglie sempre più sole e 40 mila disabili fantasma
Martedi 16 Maggio 2017 alle 10:04 | 0 commenti
La legge che doveva cambiare tutto, apparentemente non ha cambiato niente. Eppure nel maggio del 2016, quando la prima normativa organica sul dopo di noi fu licenziata dalla Camera, al governo era tutto un darsi di gomito: avete visto? Pensiamo ai più deboli. Bello. O piuttosto balle. Perché i più deboli non se ne sono accorti. «Siamo gli unici genitori del mondo a sperare che i figli non ci sopravvivono», dice Lucia Viggiano, mamma napoletana di una meravigliosa disabile grave, Francesca. E una dei circa trecentomila genitori italiani che spendono l'esistenza di fianco a figli che si limitano ad abitare corpi destinati a diventare un orpello. Adulti con la testa ricca e incompleta di bambini.
Persone che vanno lavate, nutrite, accompagnate, seguite, curate e gestite ventiquattro ore al giorno. Esseri umani che, stando alla relazione presentata al Senato nell'aprile del 2016 dal presidente dell'Istat, Giorgio Alleva, «vedranno in futuro aumentare il rischio di esclusione ed emarginazione, se la società non sarà in grado di fornire loro il supporto di cure e l'autonomia economica assicurata attualmente dalla rete familiare». La legge sul «dopo di noi», con i suoi trust, i suoi fondi vincolati, le sue agevolazioni fiscali per le assicurazioni fino a 750 euro, la sua «deistituzionalizzazione» (strutture monstre sostituite da case famiglia) e i suoi cohousing, avrebbe dovuto garantire quel supporto. Chiacchiere. L'obiettivo non è stato neppure sfiorato. Forse perché non si voleva, di sicuro perché non ci si è dotati degli strumenti per farlo. «Ma perché, davvero esiste una legge per noi?», dice delusa Lucia.
Andrea Malaguti - La Stampa
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