La rivoluzione dei cicli: il governo tecnico vorrebbe tagliare un anno di scuola
Lunedi 16 Gennaio 2012 alle 19:15 | 1 commenti
Riceviamo da Anna Maria Bellesia, insegnante e giornalista, e pubblichiamo
Il governo tecnico "salva Italia" ha in programma di attuare le più grosse rivoluzioni strutturali che nessun governo prima è riuscito a fare. La riforma delle pensioni è passata come se niente fosse. Adesso seguono liberalizzazioni e lavoro. Anche la scuola è nel mirino, nonostante il ministro Profumo abbia sempre dichiarato che "la scuola ha bisogno di stabilità ". Si sta facendo strada l'idea di accorciare di un anno il percorso di studi.
Idea non nuova, già proposta e già bocciata, prima al tempo del ministro Berlinguer (Pd) e poi del ministro Moratti (Pdl). Adesso invece nel Parlamento trasversale, destra e sinistra si uniscono per salvare l'Italia. Così si materializzano anche i progetti che parevano irrealizzabili. Se l'idea fosse venuta alla Gelmini, il ministero di viale Trastevere sarebbe stato assaltato come il Palazzo d'Inverno...
Cosa vuol dire tagliare di un anno il percorso di studi? In sintesi vuol dire rimettere mano alla riforma del II ciclo, approvata due anni fa, e rivoluzionare percorsi e curricoli.
Lo scopo dichiarato è molto progressista: equiparare gli studenti italiani ai coetanei di altri paesi d'Europa, ma anche di USA, India, Brasile e Cina. In pratica metterli sul mercato del lavoro un anno prima, o meglio, visto che il lavoro non c'è e abbiamo la più alta percentuale di disoccupazione giovanile d'Europa, costringere le famiglie ad investire in istruzione a livello terziario, ben più costosa della scuola secondaria.
Conseguenza non da poco: si crea un esubero di 40-60mila unità di personale. La Gelmini aveva appena finito di tagliarne 80mila.
No problem, dicono i tecnici del Governo "salva Italia": gli esuberi andranno a formare l'organico "funzionale". Di organico funzionale si parla da anni, ma non c'erano soldi. Nasce così l'idea geniale: basta tagliare un anno di scuola e l'organico funzionale viene fuori a costo zero (ma quello del costo zero non era il metodo Gelmini?).
Nobili comunque gli intenti: a sentire i tecnici, pare che questa sia la ricetta magica per dare le ali allo sviluppo dell'autonomia. Le scuole potranno finalmente disporre di qualche unità di personale in più per le supplenze, per l'ampliamento dell'offerta formativa, e meglio ancora per realizzare il "sogno" del ministro Profumo (e non solo) di trasformare la scuola in "centro civico", aperto al territorio per tutto il giorno.
Staremo a vedere, fino ad oggi 16 gennaio 2012, il ministro Profumo, sulla questione che è diventata un caso mediatico, ha taciuto. Ne ha però accennato il sottosegretario Marco Rossi Doria, ma corre voce sulla stampa che sia già pronto un provvedimento ad hoc.
Le divisioni non mancano, anche all'interno delle stesse forze che sostengono il Governo "salva Italia". Tuttavia, alla fine il fascino di fare le riforme a costo zero potrebbe essere l'arma vincente. Tanto la scuola è ormai abituata.
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