La riconversione della Base Pluto di Longare è una scelta illogica: lo dicono i civici di Zaccaria
Mercoledi 29 Agosto 2012 alle 18:11 | 0 commenti
Benedetto Zaccaria, Coordinatore Rete Civica Vicentina - Le notizie di questi giorni del progetto di riconversione della Base Pluto di Longare da "ex magazzino Nucleare" a centro specializzato di addestramento dei soldati che saranno impegnati nelle operazioni guerra in giro per il mondo, ha preso un po' tutti alla sprovvista in quanto sembra che nessuno ne fosse a conoscenza. In questi giorni sinceramente non si son viste ne sentite molte di dichiarazioni ufficiali in merito alla vicenda, soprattutto da parte dei rappresentanti degli enti e delle istituzioni locali, come ci fosse una manifesta paura a esprimersi per non riaccendere una questione che ha profondamente diviso l'opinione pubblica vicentina.
Un tentativo per cercare di tenere raccolta sotto-traccia una questione invece dirompente per il futuro della nostra area Berica e della provincia di Vicenza.
Ci sono state alcune eccezioni come l'intervista del GdV di Domenica del Sig. Cattaneo, portavoce del comitato SI Dal Molin che si è affrettato a dire che le nuove installazioni fatte di 350 mt di muri in cemento armato alti 6 mt con tetti in cemento (fonte GdV) saranno a un solo piano e non saranno praticamente visibili dalla Riviera Berica. Come se il sig. Cattaneo fosse già a conoscenza di tutti i progetti compreso l'aspetto urbanistico-ambientale, mentre gli organi amministrativi locali e istituzionali dichiarano di non essere stati a conoscenza della notizia. Ancor più stupefacente è che il sig. Cattaneo comincia a preoccuparsi dell'effetto della presenza americana a Vicenza, chiamando in causa il Ministro della Difesa affinché s'interessi della questione.
Ritengo queste preoccupazioni di Cattaneo frutto di ipocrisia e fuori tempo massimo. Il sig. Cattaneo è stato un sostenitore e promotore di questa massiccia presenza americana con la sua azione politica, in favore della costruzione della nuova base, costruita sul pretesto che la nuova base avrebbe mantenuto l'occupazione italiana all'interno dell'Ederle e avrebbe prodotto anche nuovi posti di lavoro, pretesti artificiosi e smentiti poi dai fatti.
Ci auguriamo che anche il Sindaco di Longare, sorpassato a " sinistra " nelle preoccupazioni dal Sindaco Variati che ha invece preso più a cuore la questione, sappia andare oltre alla semplice dichiarazione di presa d'atto inerme: «L´area appartiene al demanio militare italiano, quindi possono fare quello che vogliono, senza il nostro parere», preoccupandosi di dare un segnale di attenzione alla tutela del territorio in cui vive e che amministra, coinvolgendo la popolazione nel percorso di conoscenza e nelle decisioni. Ma soprattutto ci auguriamo possa valutare con una visone di lungo periodo, l'importanza fondamentale di preservare anche per le generazioni future il territorio del Comune di Longare e in generale dell'Area Berica.
In conclusione la rete Civica Vicentina auspica che sia il governo Americano che quello Italiano possano trovare un barlume di coscienza e riconsiderare la folle corsa nella spesa per armenti.
In questo tempo di crisi, dove si continua a ripetere che bisogna fare dei sacrifici, dove la mannaia colpisce indiscriminatamente tutti, non possono esserci delle zone franche che non possono essere toccate dalla riduzione della spesa: Il governo italiano si appresta senza discussione alcuna a spendere dodici miliardi di euro per l'acquisto di 90 Cacciabombardieri. Se siamo sull'orlo del baratro che senso ha sperperare soldi per acquistare strumenti di morte. Si tagliano pensioni, spese mediche, si rende il paese più povero e non si ha la minima capacità di rivalutare l'opportunità di acquistare armi. Dove sta' il senso logico di tutto questo, e dove stanno i partiti che magari espongono la bandiera della pace alle loro feste e chiudono gli occhi su questa vergogna. Imperversa solo il silenzio, anche della gerarchia cattolica di fronte a questo scandalo.
Una volta si diceva «Svuotiamo gli arsenali e riempiamo i granai», si sarebbe detto un tempo. Oggi potremmo dire: «Più sociale, e meno bombe» ". È una questione di buonsenso. Di saggia amministrazione.
Il governo americano dovrebbe far tesoro del fatto che, solo nella guerra in IRAQ e Afghanistan, sono morti oltre 6.200 giovani americani, molti dei quali, anche in questi giorni, partiti proprio da Vicenza. Ma l'economia della guerra passa sopra anche a queste vittime Qual è il senso di bene comune e di buona politica per il paese che hanno questi governi? Chi li spinge a continuare in questa direzione illogica che porta alla distruzione?
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