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Tra ebola e «rischio maggiore di malaria» in Liberia: il generale Williams rassicura sindaco, città e... stampa

Di Edoardo Andrein Lunedi 17 Novembre 2014 alle 17:22 | 0 commenti

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Il generale Darryl A. Williams, rientrato alle basi Usa di Vicenza dopo il periodo di missione in Liberia e controllato in quarantena per ventuno giorni, insieme ai suoi uomini, alla caserma Del Din a causa del virus ebola, ha incontrato il sindaco Achille Variati per rassicurare la città sulle sue condizioni dopo il clamore suscitato dalla vicenda sui media (nella foto l'abbraccio tra Variati e il generale).

Soprattutto i media locali, dei quali alcuni hanno pigiato il tasto sull’allarmismo:

“Sì – racconta il generale Williams interpellato sul tema informazione - durante il periodo di quarantena eravamo a conoscenza di come è stata trattata la vicenda dalla stampa, e appena siamo usciti il nostro primo desiderio è stato quello di incontrare la nostre famiglie, figli, e personalmente il mio cane, per rassicurarli. Sono orgoglioso che ci sia stata una cooperazione a livello internazionale e che il nostro caso sia stato preso ad esempio per eventualità simili future anche in Germania e in altre parti del mondo, in modo da evitare problemi: Vicenza è stata la prima e la situazione è stata gestita in maniera esemplare”.

Poi il generale ricorda che “in Liberia il problema maggiore per la popolazione e i soldati è il rischio di ammalarsi di malaria”.

Sì, malaria.

Non ebola.

A qualcuno forse sono fischiate le orecchie.

 

Il Sindaco Variati, invece, nel suo classico discorso di benvenuto, si è soffermato anche sulle polemiche con il presidente del Veneto Luca Zaia. Ecco le sue parole diffuse dal Comune di Vicenza:

“Bentornato a Vicenza al generale Williams e ai suoi uomini a cui rivolgo un ringraziamento per l’ottima collaborazione per offrire la massima garanzia alla città”.
“Grazie per il lavoro che avete svolto in Africa per contrastare la diffusione di Ebola – ha detto il sindaco – e per aver accettato successivamente a Vicenza la restrizione della vostra libertà di movimento per 21 giorni. Come autorità sanitaria della città, avevo analizzato i protocolli stabiliti e avevo chiesto ulteriori misure di precauzione che sono state accettate dalla autorità americane, anche se non erano obbligatorie, per offrire la massime garanzie, dimostrando in questo modo grande rispetto per la nostra città”.
Il sindaco ha anche risposto alle domande dei giornalisti circa le polemiche sulla vicenda: “Il governatore Zaia, come se non conoscesse le procedure di assoluta garanzia che erano state stabilite, con le sue dichiarazioni ha creato problemi alla nostra città – ha detto il sindaco -. Non si può buttare tutto in politica per fare spot e per questo non ho apprezzato le sue polemiche. Io ho un altro modo di governare, guardando alle cose concrete”.

 


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