La «prescrizione» dell'intelligenza, Ellero: in questo Paese ci vorrebbe una piazza "spietata"
Domenica 17 Aprile 2011 alle 23:03 | 0 commenti
Ho già avuto occasione di rivolgermi al lettore su di un argomento becero e truffaldino: il processo breve. Se qualcuno mi ha letto, ricorderà che affermai con brutale chiarezza che tale formula nascondeva solo un nuovo colpo di mano sulla prescrizione. Che questo Paese sia una palude ricca di sabbie mobili è evidente. Il Ministro dell'In...giustizia Alfano invoca la piazza. Lui, al governo, l'invoca!
Se il richiamo alla piazza viene dall'opposizione, partono lamenti degni di una partoriente mentre nasce il bimbo. Eppure in questo Paese ci vorrebbe bene una piazza dura e decisa, oserei dire spietata, che facesse capire di brutto a politici, trafficanti d'impresa e giudici che il popolo è sovrano e che se non viene rispettato ha il diritto storico di imporre la propria volontà . Qualche avvocato che vede impennarsi i propri redditi nel momento in cui diventa parlamentare dovrebbe chiarire il tipo di cliente, generoso elargitore di super parcelle, che improvvisamente entra nel suo studio. Così vorrei informare l'on. Paniz (per sua fortuna non doveva far l'esame col sottoscritto perché, stante che la sua descrizione della prescrizione può essere definita come un vuoto giro di parole, la conseguenza sarebbe stata ovvia) che finalmente, mesi dopo la mia accusa e non certo per merito mio, hanno dovuto gettare la maschera. Il processo breve non esiste! É sempre troppo breve per chi viene condannato ed è sempre troppo lungo per chi viene assolto o per la parte danneggiata che vede dileguarsi il colpevole grazie all'istituto della prescrizione. Quindi non si faccia alcun riferimento alla Corte europea perché, in evidente malafede, si evita accuratamente di spiegare il perché l'Italia viene condannata. Appare evidente, infatti, che se un soggetto viene assolto in appello dopo anni, perché in primo grado il giudice non ha ammesso delle prove che dimostrano la sua estraneità ai fatti, lo Stato sia responsabile di quel periodo di ingiusta detenzione o di ingiusta sofferenza. Questo a mo' di esempio. Che poi lo Stato non agisca nei confronti di giudici superficiali, o incapaci, o disattenti, o arroganti, o ... peggio, è colpa dei governi temporalmente in carica nei confronti dei quali, quei magistrati, magari vantano rapporti di copertura, a volte palesi. Anche su questo punto sono sempre disponibile al confronto documentale .. la cosa strana è che tutti parlano alle spalle ma nessuno accetta la sfida documenti alla mano! Ritornando al «processo breve» o meglio alla prescrizione, abbiamo assistito al confronto televisivo tra Travaglio e Paniz. Comprendiamo che Travaglio non sia un esaminatore severo sulla conoscenza di Paniz circa l'istituto della prescrizione; gli riconosciamo tuttavia notevole precisione e correttezza intellettuale. Avremmo, però, gradito avesse ricordato a Paniz una intervista televisiva di Pecorella, all'epoca il numero uno del collegio difensivo di Berlusconi. Già , perché Paniz (la sua arringa difensiva su Ruby è un documento esemplare del decadimento del Parlamento) ha affermato che comunque il processo cosiddetto Mills andrebbe in prescrizione. Il Paniz ha ragione da un lato, ma avrebbe dovuto spiegare che comunque andava in prescrizione grazie a due leggi berlusconiane: la Cirielli, più l'ectoplasmico processo breve. Dall'altro l'obiettività avrebbe imposto di ricordare che Pecorella (il mio è un ricordo diretto) sostenne che un Presidente del Consiglio, se fosse condannato anche solo in primo grado per aver corrotto un testimone (non va dimenticato che grazie alla falsa testimonianza si è evitata una condanna in un altro processo), avrebbe dovuto dimettersi. Già , perché sosteneva è un reato che per la sua essenza è così grave che una persona non può, davanti al mondo, rappresentare uno Stato col dubbio, comunque certificato da un giudicato sostanziale anche se non formale, che sia sfuggito ad una condanna solo grazie alla corruzione di un teste. Non voglio aggiungere altro anche perché gli anni che gravano sulle mie spalle mi dicono che non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Certo che ad assistere a certe miserrime manifestazioni pubbliche tra uno stridor di dentiere ed un ballonzolare di seni cadenti vien proprio voglia di dedicarsi agli sport equestri. Lasciamo perdere poi le prediche di editorialisti a pagamento continuo come le stampanti a getto d'inchiostro, a quelle di patriarchi e cardinali che in un turbinio di genuflessioni ed interessi hanno dimenticato le loro funzioni e persino la gesta di Cristo, ad esempio, quando entrò nel tempio. Mi ricordano una famosa battuta di Fanfani che alla domanda, su di un leader socialista, piuttosto remissivo al governo, disse che quando aveva spinto per il centrosinistra non pensava che, entrato, si sarebbe messo a lucidare i bottoni! Credo, alla fine, che sia questo popolo, privo di ideali votato alla pagnotta quotidiana, refrattario ad assumersi le proprie responsabilità , il vero colpevole. Chi beve tutte le frottole, dai casinò al porto franco, al premio Nobel, merita di apparire ridicolo davanti al mondo e brutalmente sodomizzato davanti a se stesso. Attenti però: chi di prescrizione ferisce, di prescrizione perisce!
Da VicenzaPiù e Ovest-Alto Vicentino n. 211
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.