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La palestra di ginnastica: sogni e ricordi

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Giovedi 23 Agosto 2012 alle 20:10 | 0 commenti

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Oggi Umberto Nicolai ha incontrato la stampa presso la nuova palestra di ginnastica artistica di Via Goldoni, dove ci ha rilasciato come assessore allo sport un'intervista sull'impianto, che io proposi per primo come idea alla vecchia amministrazione (qui il video, qui la versione iPad). Poi il presidente del Coni ci ha commentato  (qui il video, qui la versione iPad) la buona posizione della provincia di Vicenza nella speciale classifica annuale de Il Sole 24 Ore, che la vede, però, solo al 14° posto soprattutto per la sparizione dei club di vertice, come lo furono quelli di basket di Concato e di pallavolo del presidente ora direttore di questi media. Confesso che un (bel) po' di emozione l'ho provata oggi ri-entrando nel complesso del palasport di Vicenza da dove sono stato esiliato due volte.

La prima, provvisoria, quando il precedente assessore allo sport, di cui ho cancellato il nome e di cui pochi, non solo tra gli appassionati di volley, si ricorderanno con stima a Vicenza, macchiò la "fedina" del suo referato assessorile costringendo una stella e un vanto dello sport locale, la squadra di A1 di pallavolo femminile, a emigrare a Imola.

Quell'espulsione, che l'uomo avrebbe potuto evitare semplicemente mostrando un po' di buona volontà nel non danneggiare club e città e non solo la boria del potere e della ripicca, fu il primo ma decisivo passo verso un massacro economico di chi vi scrive, che fu poi costretto, in concomitanza con i ben noti eventi extra sportivi (dettati anche da altre borie di poteri a cui il Più dopo Vicenza dava fastidio), a cedere per un pugno di lenticchie (ad oggi mai pagato da Mario Novello, garante dell'impegno su cui non demorderò per il suo significato morale) un club e una società correttamente capitalizzata e rispondente ai requisiti della Lega di serie A che, infatti, l'ammise al campionato. Il primo da me non gestito dopo quindici anni di campionesse e trionfi anche europei (in A e nel giovanile), l'unico disputato dai sedicenti "salvatori" che cancellarono anche il vivaio, fiore all'occhiello della società.

A fronte di un conto economico normalmente deficitario per uno sport come il volley e ben noto agli acquirenti, che da tempo amministravano di fatto e di legge la società, il club di volley rosa vicentino, mai coinvolto nelle vicende parallele, aveva, oltre al blasone sportivo e al valore storico, un attivo patrimoniale (diritti sportivi e cartellini) che lo rese ambito agli acquirenti a euro zero: gli "sponsor" Mario Novello, Angelo Mapelli, Franco Ferappi, Piero Di Stefano e Fabrizio Padrin con una notevole quota riservata, secondo le mie intenzioni, anche a fiduciari del signor Diego Fontana, che così sarebbe rientrato di un suo prestito al precedente club, però da me pagato.

L'accordo di cessione fu firmato il 2 giugno del 2009, data del mio secondo esilio dal palasport, quello che fino a oggi reputavo definitivo.

Ma l'inaugurazione della "operatività" della palestra mi ha fatto tornare tre anni e 21 giorni dopo tra quelle mura in cui avevo vissuto di fatto per 15 anni, grazie alla mia passione e per merito della grande comprensione e tolleranza dell'ancora più grande mia famiglia.

Non me lo aspettavo ma l'emozione che ho provato oggi non aveva nessun accenno di disagio.

Io ho guardato il tetto, in alto, alzando, come tutti i giorni, gli occhi. In alto.

Mi sono, poi, ricordato con piacere che se oggi quelle bambine fanno ginnastica in un ambiente giusto lo devono per un pizzico anche alla mia idea, coltivata con Carlo Pepe.

E mi sono appuntato al petto, senza ipocrita modestia, la medaglia che Nicolai, se l'ho percepito o l'ho sognato vedete voi, mi ha consegnato: «L'ho sempre detto, si trovano più facilmene grandi atleti che non capaci dirigenti, che sappiano fare dello sport la propria vita. E Vicenza non è grande al vertice perchè non esiste nel nostro Dna il concetto di sponsor, chi sposa, cioè, lo sport per immagine e atteznione a certi valori».

Tutto questo condito dalle frasi concrete del presidente assessore: «Abbiamo realizzato tanti impianti sportivi in città grazie al rispetto dei programmi del sindaco Variati e abbiamo sistemato, nel segno della continuità con la vecchia amministrazione, le palestre scolastiche. Gestire quest'impianto costa, lo sa bene chi l'ha fatto. Bisogna "riempirlo" di eventi e di attività. Ma, soprattutto, serve che torni in città un grande club ...».

Un sogno o una realtà?

Per non rispondere, mi esilio io questa volta.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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