Interessi Filippi sul Cis ora chiari. Da chiarire le altre licenze. E per i leghisti il caso Busetti
Venerdi 5 Agosto 2011 alle 09:40 | 0 commenti
Il senatore Alberto Filippi, appena espulso da una Lega sempre più in balia della confusione tra lotta e (sotto) governo, aveva reagito sdegnato promettendo rivelazioni estive sul complotto ordito contro di lui ("da tutti voi"), ostinandosi a non voler credere che il provvedimento fosse stato una conseguenza soprattutto della necessità del partito del leader sempre più ad honorem Umberto Bossi di rifarsi un maquillage sulla propria presentabilità .
Punendo, di conseguenza, Borghezio con la sospensione, per le sue blaterazioni, e lui con l'espulsione, per il caso economico-politico Cis e per le indagini sulle sponsorizzazioni del calcio a 5 di arzignano e Cornedo . Nella prima rivelazione fatta a noi (farcita di accuse contro VicenzaPiu.Com come nel recente passato) il 30 luglio e riportata il 31 Filippi dichiarava testuale: "Il Cis? Lo hanno distrutto perché va bene un centro commerciale in Piazza dei Signori, uno a Vicenza Est, le licenze nuove alle Piramidi, uno all'ex Sadi, Boom, Faeda, Ceccato, Dalli Cani e poi Bassano ecc. ecc. Ma se c'è Filippi ... quello no!". E poi: "Non faccio parte di nessuna casta, altrimenti avrei guadagnato e non perso a fare politica ... Essendo finito tutto e essendo uno che le cose le dice in faccia te le ho dette ...".
Le accuse alla casta e alle autorizzazioni commerciali altrui Filippi le ha ripetute a Il Giornale di Vicenza il 2 agosto ("Il Vip degli espulsi attacca i capi non la ‘sua' Lega") quando il senatore ha precisato anche chi fossero i "tutti voi" o almeno una parte perché la lista molto più lunga fatta nel tempo comprende anche i "piccoli" ma combattivi fuoriusciti (anche loro volenti o nolenti) Davide Lovat e Franca Equizi, l'ex leghista che ha spedito in procura i documenti Cis, riaccendendone i fuochi e facendo andare su tutte le furie il rampollo di casa Filippi. "Negli ultimi tre anni - diceva il giovin senatore al GdV - c'è stata una guerra mediatica, economica e politica contro la mia persona portata avanti a Vicenza dal triumvirato Stefani-Dal Lago-Franco e nel Veneto da Gobbo. ". Ma faceva un passo indietro nella lista dei centri commerciali liberalizzati o in via di autorizzazione: "... si prevedono centri commerciali all'ex-Sadi di Tavernelle e lì vicino all'ex-Faeda, all'ex-Boom, all'ex-Ceccato. Perché proprio a Montebello non li si vuole? Per me la risposta è: doveva essere fatta un'azione contro Filippi, che voleva ricavare lì le risorse per l'acquisto del Vicenza Calcio...". L'omissione nella lista, forse compensata dalla super novità del Cis, e non degli asiatici, pro Vicenza Calcio, comprendeva il "centro commerciale in Piazza dei Signori, uno a Vicenza Est, le licenze nuove alle Piramidi, Dalli Cani e poi Bassano ecc. ecc.".
Ieri il GdV titolava "Filippi, la Lega e la vendetta dell'ex «Ecco gli sprechi votati in Senato» , ma le nuove accuse alla casta erano molto generiche e già lette dovunque si parli di sprechi della politica. A destra e a manca, salvo averne goduto e goderne per il futuro, al momento senatore Filippi incluso se non rinuncerà ai privilegi abnormi dei parlamentari. Lui che poi è un imprenditore e, quindi, può, come ha sempre orgogliosamente affermato.
Oggi sul GdV la disputa ridiventa molto più concreta, riappare il nome Dalli Cani tra i centri "facili" ma soprattutto è guerra col Cis per la permuta di terreni revocata e per le famose autorizzazioni commerciali: "Il senatore leghista proprietario del terreno alle vie legali «Quel terreno potrà diventare commerciale» La Provincia nega: «È area produttiva ampliabile»".
Insomma, stringendo sui fatti (separati dalle opinioni ...), tempo fa Filippi negava l'esistenza di una sua sia pur minima speculazione commerciale sfidando su quel terreno anche l'eurodeputato Sergio Berlato. Ora la guerra, sepolte le motivazioni politiche di facciata dall'espulsione, almeno è chiara: "becco e bastonato? No!".
Chiarito e dichiarato una volta per tutte l'interesse commerciale e sostanziale di Filippi per l'area Cis e lasciate alle autorità competenti le indagini fiscali, a noi rimane una curiosità (più mezza).
Per la curiosità attendiamo ancora una risposta da vertici di comuni, Provincia e regione (per le relative competenze) dopo le precise e ripetute accuse di un Filippi da ‘muoia Sansone con tutti i Filistei': Sono tutte chiare e limpide le autorizzazioni e licenze, date o in arrivo, per "un centro commerciale in Piazza dei Signori, uno a Vicenza Est, le licenze nuove alle Piramidi, uno all'ex Sadi, Boom, Faeda, Ceccato, Dalli Cani e poi Bassano ecc. ecc."?. Se ci siete, signori amministratori pubblici, battete un colpo! Che sia un mea culpa o una smentita. Non lo vuole Filippi. Lo vogliono i cittadini!
Se poi la Lega Nord volesse anche rispondere all'altra nostra domanda (se cioè rimanga legittimata alla segreteria provinciale Marita Busetti, che vi è ascesa con i voti determinanti di Filippi, nemico di Franco e Lovat, ma ora espulso) sarebbe soddisfatta anche la restante mezza curiosità per noi.
Ma per i militanti e i simpatizzanti della Lega Nord pre e post berlusconiana questa è una curiosità "intera" e, forse, più importante del caso Cis, tipico del guazzabuglio economia politica che, Filippi docet, unisce nordisti e sudisti. Perchè è global-partisan.
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