La grazia a Berlusconi per "meriti speciali": le ragioni del no
Venerdi 2 Agosto 2013 alle 22:28 | 1 commenti
Ma in che paese viviamo? Il nostro è veramente uno strano paese nel quale succedono cose che in altre nazioni civili sarebbero considerate perlomeno stravaganti. Ieri Berlusconi è stato condannato dopo tre gradi di giudizio per frode fiscale. A sentire le dichiarazioni di esponenti politici e di giornalisti vicini al pregiudicato padrone del PDL, che si susseguono a ritmo incalzante nei mezzi di informazione,  appare chiaro come si tenti di stravolgere la verità .
Questi signori, infatti, più che contestare nel merito la condanna del loro capo, sostengono che il processo è stato troppo veloce (sic), che non si può condannare un personaggio che ha preso milioni di voti, che i giudici non  sono legittimati a farlo perché non sono “eletti dal popoloâ€, che questa condanna è un attacco alla democrazia … e via delirando.
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La questione, invece, è semplice: un personaggio che è entrato in politica circa vent'anni fa, che è stato primo ministro, che è un imprenditore ricchissimo, che è padrone (direttamente o indirettamente) di televisioni, giornali e giornalisti, è stato giudicato colpevole in maniera definitiva di frode fiscale, un reato gravissimo, ed è stato condannato a 4 ani di reclusione.
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Berlusconi è stato giudicato colpevole di tale reato dopo innumerevoli tentativi, da parte sua e degli “eccellenti†avvocati che lo hanno difeso, di rinviare il processo per arrivare alla prescrizione. Oggi i parlamentari del partito del quale Berlusconi è padrone assoluto hanno consegnato in massa le dimissioni ai capigruppo di camera e senato. Questi, dalle notizie che vengono diffuse, porteranno queste dimissioni a Napolitano chiedendogli "che venga ripristinato lo stato di democrazia". Una cosa grave che sfiora il ricatto vero e proprio. Ma cosa vogliono ripristinare Brunetta e Schifani?
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La nostra democrazia è regolata dalla Costituzione che prevede che la legge sia uguale per tutti i cittadini; che all'imputato sia garantito un processo equo e che gli sia garantito il diritto alla migliore difesa possibile; che prima del terzo grado di giudizio l'imputato debba essere considerato innocente; che la magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere dello Stato. Diritti che sono stati garantiti all'imputato Berlusconi in tutti i tre gradi di giudizio che lo hanno condannato. Dov'è, quindi, l'anomalia? Nella magistratura che ha fatto il suo dovere o nella pretesa impunità del pregiudicato Berlusconi? E perché Napolitano dovrebbe concedere la grazia al condannato Berlusconi? A meno che non si pretenda che il padrone del PDL (e ieri e domani di Forza Italia) sia considerato, per qualche innominabile ragione, intoccabile e “superiore†agli altri cittadini.
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Si dovrebbe tornare alla normalità di quanto avvenuto. Berlusconi ha avuto un regolare processo. Berlusconi non è riuscito a fuggire dal processo nonostante la “bravura†dei costosissimi avvocati “eccellenti†che lo hanno difeso. Berlusconi ha usufruito di tutte le garanzie previste dalla legge. Berlusconi è stato giudicato senza privilegi così come stabilito dall'articolo terzo della Costituzione “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e socialiâ€. Berlusconi è stato condannato in maniera definitiva.
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In un paese normale e civile la richiesta di grazia non avrebbe alcun senso e sarebbe da rigettare in maniera decisa. Ma siamo in Italia, un paese che in questi ultimi decenni è in costante declino economico, politico e culturale, e tutto può diventare possibile. Anche stravolgere la verità e concedere l'impunità per meriti come quelli di essere ricchi e potenti. “Meriti†certamente non previsti dalla Costituzione.
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