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La fuga verso la sopravvivenza

Di Citizen Writers Domenica 7 Aprile 2013 alle 15:09 | 0 commenti

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Da VicenzaPiù n. 252, Bassano Più n. 14 e SchioThienePiù n. 2 in distribuzione e sfogliabili comodamente dagli abbonati online.

Di Marina Grulovic per la rubrica autogestita "StranIeri, italiani oggi"

E' iniziata lentamente, inaspettatamente, come le nuvole nere che porta il vento e che poi si fermano sopra la terra pronte a scoppiare in una scrosciante pioggia. La crisi economica: quanto brutto suona questa parola, basta sentirla e ti vengono i brividi (bella foto Letture dal Mondo- Letteratura Bengalese e della Costa d'Avorio, progetto del Comune di Vicenza con l'Unione Immigrati).

 Sei consapevole, quando inizia, poi si allarga come una macchia d'olio e si fa fatica ad asciugarla. Colpisce le anime e i corpi, i nostri sogni e i nostri desideri, e il cammino verso il futuro diventa instabile. Si cerca sempre di affrontarla con il coraggio ma spesso la realtà ci fa inciampare e allora ci si ferma e si osserva.
L'anno scorso, nel periodo di primavera, viene da me (faccio al mediatrice culturale) un amico serbo, muratore, in Italia da tanto tempo, con i figli nati qua, ottimi voti a scuola, ormai cresciuti e abituati a condividere il bene e il male con i suoi coetanei era disperato. Il suo datore di lavoro gli doveva parecchi stipendi, il lavoro non c'era più e i debiti aumentavano. L'affitto, le bollette: «Dobbiamo andare via, i figli sono disperati. Ma non abbiamo altra soluzione», la sua disperata confessione.
Vicino a casa mia abitava una famiglia ghanese, il marito lavorava in fabbrica e manteneva la moglie e il figlio piccolo. Una famiglia tranquilla, ben inserita, i vicini di casa dove abitavano li stimavano tanto. Non li vedo da molto tempo, poi, scopro che sono andati via: la fabbrica era stata chiusa.
Un'altra mia amica è madre di due splendidi ragazzi, un esempio di buona educazione e cultura, il più grande si è laureato presso l'Università di Padova in medicina, ma è senza lavoro, senza possibilità di trovarlo. Le valigie sono già pronte, lascia la sua famiglia, la sua città, gli amici per tentare all'estero!
E quanti sono già andati via, quanti si preparano a fuggire da questo maledetto cancro chiamato crisi, infine. Non sono loro ad averla voluta, non sono loro ad averla provocata. Sono sempre quelli che vogliono vivere e lavorare onestamente, senza cadere nella tentazione della delinquenza e della criminalità, a dover fuggire verso la sopravvivenza. A volte mi avvolge un velo di profonda tristezza. Cerco di immedesimarmi in chi conosco e in chi per me è un nuovo incontro e sento sempre quanto deve essere doloroso costruire quella torre che si chiama vita e che poi arriva la bufera e te la spezza! E purtroppo, la "fuga degli innocenti" continua, come un fiume che, quando si avvicina alla sua foce, è sempre più veloce. Alcuni tornano nel paese d'origine, alcuni vanno in un altro paese straniero. Ed alcuni, quelli che hanno trovato tutte le porte chiuse, in cielo verso il Signore.  


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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