Rassegna stampa |

La Fiamm di Stefano Dolcetta, presidente di BPVi, cede la divisione "car horns" al tedesco Dbag e avvia trattative con Hitachi

Di Rassegna Stampa Venerdi 27 Maggio 2016 alle 09:12 | 0 commenti

ArticleImage

Si prospetta un anno di forti cambiamenti per Fiamm, la storica azienda di accumulatori e batterie nata nel 1942 a Montecchio e guidata oggi dall’Ad Stefano Dolcetta, che è anche presidente della Popolare di Vicenza. Secondo fonti attendibili, riprese a livello internazionale dal provider di analisi finanziarie Debtwire di Londra, Fiamm ha già perfezionato la cessione della sua divisione «car horns» (le trombe per i clacson delle automobili) al fondo tedesco di private equity Dbag, e sarebbe in trattative con il colosso giapponese Hitachi per la divisione batterie.

Se la divisione avvisatori acustici, componenti e accessori per auto (Fca), ceduta al fondo tedesco, è ritenuta dagli analisti una delle più redditizie del Gruppo vicentino - che di questa nicchia del mercato è leader mondiale -, la produzione delle batterie, per la quale sarebbero già in corso i negoziati con Hitachi, è senza dubbio il tradizionale «core business» di Fiamm.
Secondo fonti vicine alla trattativa, rilanciate da Debtwire, se l’affare con il colosso giapponese verrà concluso - i contatti sarebbero in fase avanzata e il closing dell’operazione potrebbe avvenire entro l’anno - la famiglia fondatrice Dolcetta manterrà una quota di minoranza nella nuova company.
Hitachi, per la cronaca, è concorrente diretto di Fiamm ed è uno dei tre maggiori produttori al mondo di batterie industriali. L’azienda giapponese è fortemente interessata a penetrare nei mercati dell’area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa), dove Fiamm ha una presenza significativa.
Il Gruppo di Montecchio Maggiore, i cui vertici hanno ritenuto di non commentare le notizie rimbalzate da Londra, è assistito nell’operazione da Goldman Sachs. Attualmente il management dell’azienda è composto, oltre che dall’Ad Stefano Dolcetta, dal presidente Giuseppe Zanetti e dal vice Alessandro Dolcetta.
Di Alessandro Zuin, dal Corriere del Veneto


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network