La faida
Sabato 30 Giugno 2012 alle 23:47 | 0 commenti
Da VicenzaPiù n. 237 (con BassanoPiù n. 18) in edicola, in distribuzione e sfogliabile comodamente dagli abbonati.
Da settimane la Uil vicentina è interessata da una lotta senza quartiere culminata con lo scontro al vetriolo fra Maule e Barletta. Intanto le accuse reciproche di malversazioni e versamenti poco chiari mettono alla corda la segreteria provinciale che tace
Da un paio di settimane il telefono del segretario regionale della Uil scotta: Gerardo Colamarco infatti si è trovato fra capo e collo una gatta da pelare che può far saltare il banco della sua organizzazione (nella foto il segretario provinciale della Uil di Vicenza Grazia Chisin il giorno della sua elezione tra il segreatrio nazionale Angeletti e Dal lago, ora membro della segreteria regionale)..
Sono i primi del mese infatti quando quando VicenzaPiù (9 giugno 2012, pagina 11) pubblica un servizio in cui si narra una storiaccia che in poche ore fa il giro del mondo sindacale regionale e che in pochi giorni arriva sino a Roma sul tavolo della segreteria nazionale.
Tant'è che sul numero 236 si legge: «In un periodo in cui spesso a pagare sono i lavoratori per una crisi che non dipende da loro, colpisce ricevere una mail di un lavoratore, Bourosu Marian, a nome proprio e di altri tre (Apetrei Ionut Cosmin, Irima Dan Mihai, Teodorescu Claudiu tutti stranieri, ma non cambiano per ciò le riflessioni seguenti) che accusano addirittura un esponente della Uil Trasporti di Vicenza di aver fatto degli accordi con un'azienda di trasporti con sede nel Padovano, la Bts srl di Limena, a scapito dei loro interessi e, sempre a detta loro, addirittura a vantaggio (monetario) personale». Appresso i tre lavoratori argomentano così: «... La nostra azienda, la Bts Srl non ci paga gli stipendi... da marzo non vediamo più un euro, dopo che abbiamo firmato un accordo con il segretario Uil Marco Barletta che ci ha presentato la ditta in dicembre, oltre a diminuire lo stipendio non viene pagato». E poi: «La ditta ci dice che ha pagato, per avere questo accordo, 800 euro più 50 per persona sotto mano al sindacalista Uil».
Barletta, uomo di punta della Uil trasporti in Aim Vicenza dal canto suo spiega di non essere il segretario della Uil trasporti e spiega di avere sì firmato quell'accordo «ma in buona fede avendone avuto incarico da Mirko Maule», il segretario della Uil Trasporti di Vicenza che ora «è stato «commissariato dagli organi regionali per aver incamerato cifre... illecitamente percepite».
La replica di Maule al collega arriva a stretto giro: «... risponderà nelle sedi competenti per le sue false accuse, io di certo non ho percepito nulla né, tantomeno, gli ho dato delega a firmare visto che Vicenza non ha competenza sulle aziende di Padova. Se Barletta ha avuto una delega non può averla avuta che dal segretario di Uil Trasporti di Padova, Giorgio Bullo, di cui mi risulta che sia molto amico, o dal segretario generale provinciale sempre di Padova, Aniello Cum, che vi invito a contattare. Poi non sono stato di certo commissariato io personalmente, ma è la struttura di Uil Trasporti ad essere stata commissariata per altri motivi ed in seguito alle dimissioni in blocco dei suoi componenti...».
VicenzaPiù tenta di contattare i vertici patavini della Uil e il segretario provinciale di Uil berica Grazia Chisin per avere un commento al riguardo, ma invano. Su Vicenzapiu.com del 7 giugno aveva parlato invece Giorgio Bullo che in qualche modo sposa la linea di Barletta. Quest'ultimo infatti riferisce che ogni versamento «... della Bts, sollecitato con insistenza da Mirko Maule, è stato effettuato sul conto di Vicenza mentre, se fosse stato un contributo, ovviamente volontario, andava versato sul conto nazionale e poi la Uil di Roma lo avrebbe riversato sull'organizzazione territoriale... Ho contattato la Bts che ha confermato ... quanto dico e che, penso, procederà legalmente contro chi l'ha ricattata. Spero contro le singole persone non contro il sindacato, in un momento in cui siamo tutti sotto tiro da parte dell'opinione pubblica...».
Intanto in via Bembo a Mestre, sede della Uil Veneto, sembra che gli incontri si susseguano. Tra i quattro tetrarchi che reggono l'organizzazione c'è Riccardo Dal Lago, ex numero uno della Uil berica, che ancora oggi viene dato come deus ex machina nel Vicentino. Pare che una relazione dettagliata sia finita pure sul tavolo del tesoriere Enrico Biscaro, ma la consegna del silenzio è totale. La Uil in regione è storicamente forte nel settore del pubblico impiego e nel settore bancario. Fino a pochi mesi orsono era il sindcato dato più vicino al Pdl. E proprio il forte imbarazzo degli iscritti del settore pubblico avrebbe messo in fibrillazione la segreteria veneta che sarebbe alla ricerca di una exit strategy, almeno a livello mediatico. Exit strategy che compendierebbe, come ultima ratio, la richiesta di dimissioni in blocco per l'intero direttivo vicentino (vedi a fianco i documenti esplosivi pubblicati in esclusiva da VicenzaPiù). Frattanto da mesi si parla di faide interne al sindacato della città del Palladio. Faide che la segretaria Chisin non sarebbe stata capace di comporre. Volontariamente dicono i suoi detrattori.
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