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La contrada e l'autostrada

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 22 Maggio 2012 alle 10:12 | 0 commenti

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Da VicenzaPiù 234 di Guido Zentile
L'impatto trascurato delle opere di cantierizzazione e delle varie fasi di costruzione di una grande opera: l'esempio della Strada Pedemontana Veneta.
Spesso nel contestare e criticare una grande opera, in particolare infrastrutturale, ci si limita a valutare l'impatto che questa ha, e sostanzialmente avrà una volta che sarà attiva e funzionante.
Ma non viene dato sufficiente risalto e attenzione alle opere di cantierizzazione, e agli interventi che compongono le varie fasi di costruzione, i quali, sommati tra loro, comportano un consumo di territorio e di sfruttamento ambientale a livello esponenziale.

Non è solo una questione di superfici occupate, tali ad arrivare al doppio di quella che sarà la superficie occupata dall'infrastruttura, o di ettari di terreno utilizzati temporaneamente, e irrimediabilmente compromessi, per allestire l'area logistica, ma va ad aggiungersi la continua movimentazione dei mezzi, nei cantieri, da e per i cantieri, in mezzo alla gente, attraverso la campagna, fra le contrade isolate (con l'occasione non più dimenticate). Questo è lo sviluppo che dobbiamo digerire.
I cantieri della Pedemontana Veneta, da poco aperti, sono la reale rappresentazione di tutto questo. Un'infrastruttura stradale, che come già visto, e dimostrabile, per la Valdastico Sud, invade e distrugge ettari di campagna, non solo in superficie, alterando l'ecosistema, ma anche nel sottosuolo, intaccando irrimediabilmente l'equilibrio idrico.
Contralonga in quel di Levà di Montecchio Precalcino, una strada che attraversa un gruppo di case e finisce in campagna. Il paesaggio rurale della pianura vicentina: la frazione, o il piccolo capoluogo, e attorno le contrade che spesso trovano il nome dalla strada vicinale, o dalla storica famiglia che vi abitava, o vi abita ancora.
Già oggi questa caratterizzazione, costituita da una cortina di edifici a blocco, che ha già subito, e sta subendo, uno snaturamento a causa dell'incidenza degli strumenti urbanistici, i quali hanno permesso, e permettono tutt'ora, di edificare, anche deregolamentando (vedi Piano Casa L.R. 13/2011), ora con l'arrivo della benefica e salutare Pedemontana, si plana sulla totale cancellazione di un sistema territoriale - sociale. Qui la campagna rappresenta un alto valore aggiunto, con coltivazioni di pregio, seminativi, arborati e vigneti, e naturalmente l'acqua - fonte di vita - superficiale, con un'interessante rete di rogge e canali, utile per l'irrigazione, e in profondità, con le falde che alimentano il sistema idrico della zona.
Ebbene sì, alla fine di Contralonga, ai margini della campagna, c'è il cantiere. Scavi (meglio definirli sventramenti), riporti di terra, platee in calcestruzzo già realizzate, spezzoni di tondini in acciaio ivi depositati, il tutto all'interno di un'immensa distesa di ghiaia e di materiale inerte.
In confronto le epiche invasioni barbariche, che calpestavano la campagna, erano una carezza. Con la Pedemontana l'erba non cresce proprio più.
Già da questo primo assaggio sui primi cantieri, ci si rende conto dell'ulteriore macelleria, fra le tante macellerie, a cui stiamo andando incontro. Se c'è chi pensa che lo sviluppo economico e sociale della Regione Veneto, transita lungo la Valdastico Sud, lungo la Pedemontana, sta in Veneto City, come sta in Marco Polo City, l'incognita (x) equivale ad un depauperamento del nostro territorio, ed a una caduta di principi ed identità della sua gente.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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