La Confavi scrive a Zaia per sollecitare incontro
Lunedi 14 Giugno 2010 alle 17:25 | 0 commenti
CONFAVI - Con una raccomandata inviata al presidente della Giunta regionale Luca Zaia, a tutti gli assessori ed a tutti i consiglieri regionali, Maria Cristina Caretta, Presidente dell'Associazione Cacciatori Veneti-CONFAVI ha chiesto un incontro urgente al Presidente della Giunta regionale per esprimere la "determinata contrarietà del mondo venatorio del Veneto" alla proposta di calendario venatorio predisposta dal neo assessore regionale alla caccia, il leghista Daniele Stival, all'ordine del giorno della Giunta regionale di oggi.
Nel nome di un malinteso federalismo venatorio- scrive la Caretta nella sua missiva -
l'assessore regionale alla caccia propone modalità di gestione della fauna selvatica che, lungi dal garantire una corretta gestione del patrimonio faunistico ed ambientale nella nostra regione, spalancano la porta ad una "babele venatoria" che porterebbe solo al caos normativo, tanto da disorientare non solo i praticanti dell'attività venatoria, ma anche coloro che sono chiamati ad applicare le normative vigenti ed a coloro che sono chiamati a farle rispettare.
Nella sua singolare proposta, l'assessore regionale alla caccia arriva, non solo a differenziare il prelievo venatorio da provincia a provincia, ma addirittura tra Ambiti Territoriali di Caccia ricadenti nella stessa provincia.
Come se questo non bastasse, la singolare proposta del neo assessore alla caccia, inserendo il concetto di "carniere stagionale unico alla migratoria" dimezza di fatto il carniere stagionale sinora previsto per ogni singolo cacciatore senza supportare questa scelta, fortemente penalizzante per il mondo venatorio del Veneto, con alcuna giustificazione di natura tecnico scientifica.
Forte preoccupazione nel mondo venatorio veneto viene espressa per la proposta di inserire il cinghiale tra le specie normalmente cacciabili, eventualità che comporterebbe la proliferazione di questa specie, con danni ingentissimi alle colture agricole ed alle altre specie selvatiche.
Risulta parimenti difficile comprendere - puntualizza la Presidente dell'Associazione Cacciatori Veneti-CONFAVI - gli inutili appesantimenti burocratici previsti nella proposta del neo assessore per l'utilizzo del piccione domestico quale richiamo vivo nella caccia da appostamento.
Il mondo venatorio del Veneto non comprende neppure le ragioni che porterebbero il neoassessore a privare i cacciatori del Veneto dell'opportunità di poter prelevare alcune specie di selvaggina migratoria nei primi dieci giorni di febbraio, possibilità prevista dall'art. 42 della legge Comunitaria recentemente approvata dal Parlamento italiano.
Alla luce di queste considerazioni,- conclude la Presidente Maria Cristina Caretta - l'Associazione Cacciatori Veneti-CONFAVI , concordemente con tutte le altre associazioni venatorie aderenti al Coordinamento delle Associazioni Venatorie del Veneto, chiede al Presidente della Giunta regionale del Veneto un incontro urgente nel corso del quale, il Coordinamento delle Associazioni Venatorie del Veneto, sottoporrà alla Giunta regionale alcune motivate proposte alternative a quelle avanzate dal neo assessore regionale alla caccia, supportate da dettagliati elementi di natura tecnico scientifica e legislativa.
Per evitare di essere fraintesa, la Presidente Caretta informa la Giunta ed il Consiglio regionale che il mondo venatorio del Veneto intende adottare ogni utile iniziativa al fine di scongiurare il pericolo di veder applicato un provvedimento che, oltre a stravolgere le tradizioni venatorie di questa regione, finirebbe per creare un grave danno a tutti coloro che vogliono garantire una corretta gestione del patrimonio faunistico ed ambientale nel Veneto.
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