La Bce chiede alla Banca Popolare di Vicenza un ulteriore giro di vite sui crediti
Domenica 30 Novembre 2014 alle 14:51 | 0 commenti
Gli esami non finiscono mai, commenta oggi Il Corriere del Veneto, evidenziando che l'Asset quality review e gli stress test del 26 ottobre con la Bce come nuovo, duro arbitro della finanza europa, più che esercizi, rischiano di diventare parametri restrittivi a cui le banche dovranno allinearsi con effetti non indolori sui bilanci 2014 e, soprattutto, sulla concessione di credito a privati e aziende.
Ad esempio, scrive Il CorVeneto, questo avviene anhe per Banca popolare di Vicenza, uscita dagli stress test con una eccedenza di capitale di 30 milioni, dopo i rafforzamenti patrimoniali per 459 milioni del 2014 e la conversione sul filo di lana del prestito obbligazionario da 253 milioni.
All'istituto Vicentino la Bce ha scritto il 19 novembre, chiedendo «di valutare l'applicabilità di criteri maggiormente conservativi nell'ambito dei crediti per l'esercizio 2014, al fine di risultare maggiormente allineato con i risultati della Aqr», come conferma la stessa Bpvi, nel supplemento al Documento di registrazione depositato in Consob l'altro ieri, che aggiorna i risparmiatori sulle novità post Bce.
Insomma, continua il dorso veneto del Corriere della Sera, «nonostante fosse un esercizio prudenziale, Francoforte chiede un ulteriore giro di vite sulla valutazione crediti, oltre le differenze reali rilevate nella Aqr; e la banca dice di "aver avviato il processo di esame nella direzione indicata". Il rischio è di nuovi accantonamenti, che potrebbero «determinare effetti negativi sul risultato di periodo del gruppo. La situazione, va detto, non riguarda solo Bpvi, visto che, come rilevano a Vicenza, la lettera è stata spedita a tutti gli istituti sottoposti alla Bce (delle ulteriori valutazioni aveva parlato, ad esempio, l'ad del Banco, Pier Francesco Saviotti, con gli analisti nella ultima trimestrale). Nel primo semestre 2014, chiuso in utile per 22 milioni, Vicenza ha messo in conto rettifiche per 186,4 milioni, in linea con i 192,9 del 2013. L'impatto dell'Aqr, dice Bpvi, pesa per 126 milioni con la revisione analitica dei crediti, «già in parte recepita nel conto economico dell'esercizio in corso»; ora le nuove verifiche».
Da Il Corriere del Veneto
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