La Basilica Palladiana tra contestazioni di allestimenti e ritardi di autorizzazioni. E "sbreghi" permanenti pur con "sprechi" Roi?
Giovedi 28 Settembre 2017 alle 10:50 | 0 commenti
Da qualche tempo, a sostituire la dott.ssa Gaudini, il ministro Franceschini ha inviato in Veneto il dott. Fabrizio Magani, non nuovo a Verona, per dirigere la Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio, ma anche i Beni architettonici, delle provincie di Verona, Vicenza e Rovigo. Nel recente passato il dott. Magani aveva ritenuto non confacente alla Basilica Palladiana l'allestimento proposto da Linea d'Ombra, e aveva deciso uno stop che alla fine, con alcune modifiche dello stesso allestimento, definite poca cosa dagli organizzatori, ma che in qualche misura un certo cambiamento dovevano aver pur realizzato, lo stop era stato ritirato e l'allestimento si era avviato a conclusione.
Da rammentare che un fondamentale errore di comunicazione era stato compiuto proprio dall'assessorato vicentino e che quindi era legittimo l'intervento della Soprintendenza. Qualcuno, sulla stampa aveva confrontato l'allestimento attuale con quello delle passate mostre/eventi notando che queste potevano essere state ancor più invasive. Può essere che le cose stiano così ma dovremmo convenire che se vi sono state, per ipotesi, valutazioni più morbide in passato, il nuovo responsabile aveva tutto il diritto-dovere di esprimersi secondo la sua visione.
Poi accade che sempre l'assessorato delegato vicentino con a capo Jacopo Bulgarini d'Elci avesse avanzato richiesta di autorizzazione, varie settimane prima della data fissata, per poter far svolgere una cena-evento, si parla di 550 ospiti più uno spettacolo aperto al pubblico da svolgersi in piazza. In caso di maltempo la cena si sarebbe svolta nelle logge della basilica. In questo caso il Comune aveva inviato ai primi di agosto la richiesta di autorizzazione ma la risposta, negativa, della Soprintendenza era giunta praticamente alla quasi vigilia dell'evento.
La stampa parla di caos. Di un danno al Comune, e addirittura di una espressione di posizione antitetica a quella della Amministrazione Comunale, diretta, seguendo anche le tracce della politica del Ministro Franceschini, ad attuare un rapporto positivo tra pubblico e privato, che il Giornale di Vicenza, su questo punto, sintetizza così: "collaborazione pubblico-privato, valorizzazione anche economica del patrimonio esistente, innovazione nella gestione". Perfetto e pienamente condivisibile.
Personalmente questa frase la leggo in questo modo: il "pubblico" collabora con il "privato", anche sul piano economico, per valorizzare il patrimonio d'arte e utilizzando anche metodi privatistici per costruire una gestione del patrimonio stesso più moderno e più attraente per l'utenza.
Ma aggiungo che sicuramente il Ministro vedeva in questo che tutto ciò debba servire ad elevare il livello culturale delle persone, di una comunità in generale. Non mi pare che vi sia gran che da dire sul fatto che, con la dovuta attenzione per il bene artistico, si possano anche svolgere all'interno di un straordinario monumento architettonico quale è la Basilica Palladiana, in questo specifico caso, un grande evento, ovverossia la mostra di Van Gogh, oppure l'assemblea degli industriali o ancora una cena, pur che l'utenza oltre che la organizzazione abbiano particolare sensibilità nell'usufruire di questi nobili spazi.
Ma non vi è nemmeno motivo di protestare e scomodare ministri e segreterie politiche o altro ancora se un Soprintendente ritiene di doversi esprimersi in merito, visto anche che, sia per quanto riguarda l'allestimento della mostra evento, sia per quanto riguarda l'evento cena, i preparativi erano partiti e erano stati attuati in gran parte prima ancora di ottenere il consenso necessario. Casomai, nel secondo caso, si sarebbe dovuto, a mio avviso, sollecitare il pronunciamento della Soprintendenza e poi avviare l'organizzazione.
Mi pare di rammentare che all'inizio dell'anno la Basilica Palladiana era stata oggetto di articoli critici sulla stampa perché il pavimento del grande salone presentava non poche rotture delle tessere. Si era detto che questo era avvenuto per l'eccesso di visitatori (così come dimostrano anche gli "sbreghi" sulla moquette delle scale che portano ai piani alti che abbiamo segnalato su questo mezzo, per ora invano e nonostante i 100.000 euro sborsati dalla Fondazione Roi, un altro dei suoi vecchi e nuovi "sprechi?, ndr). Come avveniva a Pompei, insomma.
Ma va comunque non dimenticato, che la notte di capodanno aveva visto la celebrazione, nello stesso salone di un grande, e mi dicono ma personalmente non ne sono direttamente a conoscenza, rumoroso cenone. Forse con un maggior dialogo tra il Comune e la Soprintendenza, una più stretta collaborazione e una generale attenzione, quindi di tutti, utenti e ospiti compresi, certi "inconvenienti" si potrebbero evitare. Soprattutto quello di fare pressioni su un ministro perché le riversi su un funzionario dello Stato.
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