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La bad bank sarà "leggera", una per ogni banca e con garanzie statali a richiesta

Di Rassegna Stampa Venerdi 15 Gennaio 2016 alle 22:13 | 0 commenti

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«Leggera ma efficace». Più che una nave, come l'ha chiamata ieri il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, una barchetta, chiamata a scandagliare 200 miliardi di crediti marci che impediscono alle banche di far bene il loro mestiere, oltre che d'essere redditizie. La bad bank italiana dopo un anno di scontri con la Commissione, molto severa sui profili di concorrenza e aiuto di Stato, forse è giunta alla versione definitiva. Lo sapremo tra un paio di settimane, quando è atteso il via libera informale alla proposta appena inoltrata dal ministro alla commissaria Margrethe Vestager.

Ieri, entrando alla riunione Eurogruppo a Bruxelles, Padoan ha detto che è «una proposta a cui lavoriamo da tempo, che completa strumenti che già abbiamo sul terreno come le nuove procedure concorsuali, sarà leggera ma efficace», e ha aggiunto: «il meccanismo della garanzia pubblica potrà essere parte della proposta». Ha poi auspicato «tempi rapidi», perché «l'avvio del mercato dei crediti inesigibili è come varare una nave, che poi procede per contro proprio, con l'economia che migliora sarà più facile». Il portavoce di Vestager ha confermato l'inoltro di un «piano informale per mettere in piedi una bad bank», spiegando che Bruxelles «è pronta a lavorare con il governo italiano».
Lo scoglio che ha tenuto sospesa la questione - il prezzo a cui conferire i crediti bancari in sofferenza e quello connesso delle eventuali garanzie pubbliche - sarebbe ora superabile con un meccanismo più "leggero". Caduta l'opzione di una bad bank unica che riunisse e garantisse tutto il monte sofferenze da smaltire (circa 50 miliardi nominali), ora sono in cantiere soluzione "ad bancam": chi vuole vendere crediti in malora potrà farlo attivando singoli veicoli che sceglieranno se e per quanto attivare garanzie pubbliche - pagate a valore di mercato - sulle eventuali perdite indotte dal differente prezzo tra i loro bilanci e il valore di cessione. «Il prezzo sarà determinato quando ci sarà uno scambio fra domanda e offerta, solo allora potremo saperlo, si tratta di scegliere un meccanismo che faciliti gli scambi», ha detto Padoan. Il mercato valuta le sofferenze tra il 20 e il 30% del valore nominale, in base alle garanzie reali sottostanti, mentre le banche in media coprono circa la metà del valore delle sofferenze.
I prezzi delle transazioni, poi, variano: l'ultima, di tre settimane fa, ha visto Mps cedere 1 miliardo di euro di vecchie sofferenze a Deutsche Bank per un valore stimato in circa il 9%. La bad bank dei quattro istituti salvati è stata costretta da Bruxelles a intestarsi le loro sofferenze a un valore medio del 18%, che si presume genererà plusvalenze quando, entro giugno, quei crediti saranno ceduti agli operatori del settore.
Ieri i tecnici del Tesoro sono stati anche attivi sul fronte, non meno urgente, del ristoro degli obbligazionisti che hanno perso quasi 800 milioni sui subordinati di Banca Marche, Etruria, Cariferrara e Carichieti. Hanno ospitato funzionari del ministero della giustizia, Bankitalia, Anac, Consob e autorità di risoluzione, per redigere le norme attuative del provvedimento salva-risparmiatori incluso nella legge di stabilità 2016, e che entro fine gennaio dovrebbe diventare un decreto legge. Restano da chiarire due aspetti: i criteri per accedere ai rimborsi e come svolgere gli arbitrati. Ieri si sarebbe discusso del primo, per individuare criteri standard che consentano un rapido accertamento delle violazioni degli obblighi di legge nella vendita di bond a rischio a risparmiatori che non avevano adeguate competenza e risorse. Lunedì ci sarà un nuovo incontro.

Di Andrea Greco, da La Repubblica

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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