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Ipab San Camillo, Raniero: "fughe di notizie" per scaricare responsabilità sui lavoratori
Venerdi 9 Ottobre 2015 alle 15:59 | 0 commenti
Riceviamo da Germano Raniero, USB, e pubblichiamo
L'affaire San Camillo sta prendendo una piega sbagliata. seguendo un modo tipico italiano si colpisce nel mucchio, si grida allo scandalo, si diffondono illazioni, si confondono le cose in modo che che non si capisca più di chi è la colpa e chi deve pagare. E così magari i veri responsabili la fanno franca. Facciamo un po' d'ordine e chiarezza.
Tutte le cose che sono successe da un anno a questa parte all'interno dei tre reparti del San Camillo dipendono da una gara di appalto che ha abbassato la qualità del servizio, in quanto fatta al massimo ribasso, e in questo caso vinto dalla Coop Bramasole.
Un modello organizzativo che prevede 17 tipologie di orario di lavoro per infermieri e operatori: alcuni esempi: si inizia  in 6 per reparto alle 7 ma poi un operatore esce alle 9,30 e l'infermiere esce alle 11 così abbiamo che dalle 11 alle 15  c'è un solo infermiere per tutti i tre reparti; 100 ospiti medi al giorno.
Gli Oss in parte finiscono alle 13 in parte alle 14:  dov'è la continuità  assistenziale? Come avvengono le consegne  per il personale  che inizia il turno pomeridiano se quasi tutti sono andati a casa ore prima?
In nessun posto pubblico IPAB o Ospedale succede questo e tra un turno e l'altro l'intera equipe di reparto passa le consegne all'equipe che subentra.
Non è sufficiente scrivere solo in  un quaderno; il confronto  tra l 'equipe  è fondamentale per capire come è andata la giornata, quali sono le eventuale difficoltà e quali sono gli ospiti  che hanno più bisogno; chi arriva dunque se ci fosse questo tipo di consegne ha la possibilità di chiedere al collega non semplicemente leggere un foglio.
Oppure due operatori che in un' ora devono mettere a letto 27/29  ospiti ; che qualità e rispetto ci sono in questo modo di lavorare?
In questi giorni purtroppo assisteremo ad uno stillicidio di "fughe di notizie" interessato ma con uno scopo; scaricare le responsabilità sui lavoratori.
Lavoratrici che lavorano al San Camillo anche da 10 anni, lavoratrici che negli anni scorsi hanno ricevuto  riconoscimenti per  la qualità del loro lavoro.
Questo con le varie cooperative che si sono succedute. Adesso  con la coop Bramasole sono diventate incapaci?
Non può essere. Le inefficienze, lo abbiamo denunciato per un anno, sono dovute al modello organizzativo, alla flessibilità esasperata di orari e turni e poche presenze di personale nei reparti.
Deve pagare chi ha organizzato questo, non i lavoratori.
In Italia è costume che  i falliment, non li pagano i vari manager, anzi, questi  a volte  pur responsabili di disastri, Alitalia, Banca popolare di Vicenza per fare esempi, vengono liquidati  a suon di milioni, a pagare alla fine  sono solo i lavoratori.
Bene, questo epilogo va impedito.
I lavoratori insieme agli ospiti sono vittime e come tali vanno tutelati.
Noi non tollereremo nessun attacco ai lavoratori; è bene che si sappia e se si vuole reinternalizzare i servizi si reinternalizzi tutti i lavoratori.
Tutti saremmo contenti e ricorderemo quanto successo come un  episodio risolto bene.
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