Intervista a Profumo, (semi)seria
Sabato 25 Settembre 2010 alle 21:52 | 0 commenti
Una domanda che mi è sorta durante il dormiveglia provocato da una cena un po' troppo abbondante. Con incubi.
Sognavo o ero desto? Non lo so neanch'io, difficile dire. Mi trovavo a colloquio con il dott. Profumo (sapete, quello licenziato da Unicredit, con solo 40 mln di buonouscita, ma con tanta gioia del cavaliere, della Lega e di Geronzi), al quale rivolgevo domande a raffica.
Poco m'intendo di finanza e di economia, immaginate voi le varie curiosità che la ghiotta occasione mi suggeriva.
Ad un certo punto gli chiedo a bruciapelo: "E la Lega?" Risposta: "Eh, la Lega. E' chiara al mondo la loro intenzione, l'hanno anche dichiarato, non è un segreto. I partiti si stanno dividendo l'Italia a lotti, ma non da ora; a ognuno il suo feudo. Bossi mirava a qualche grossa banca del nord. Quando hai in mano una banca, tutto è più facile. Puoi scegliere chi far vivere e chi far morire (intendo le iniziative industriali, non le persone, si tratta solo di omicidi economico-finanziari). Questo ti regala voti a nastro".
"Ma allora," riprendo, "che c'azzecca la storia dei Libici, poi così tanto amici del Cavaliere e del suo ministro Maroni?"
"C'azzecca che qualcosa devono dare in pasto al loro elettorato di base, e il tasto xenofobo funziona sempre. Tanto i libici nel loro prezzo per la ‘riappacificazione' hanno messo anche, oltre alle loro (nostre) motovedette che sparano ai nostri pescherecci, anche l'esporsi come finti bersagli tanto le azioni della banca e della Fiat mica cambiano tasche solo con le battute!".
"E cosa mi dice della paura degli investitori tedeschi espressa recentemente dal Bossi-pensiero?"
"E' un po' più complicato. Gianfranco Miglio, parlando della macroregione Padania, la considerava come futura appendice della Germania. Reputo che il Miglio-pensiero si riferisse ad alleanza più che a sudditanza. La sparata di Bossi è ad effetto, ma priva di fondamento".
"Il suo pensiero su queste paure bossiane? Nascondono dell'altro?"
"Direi di sì. Hanno preso le due regioni con l'ausilio dei vescovoni, e questi qui non son gente che rinuncia alle ricompense. Direi che il pericolo giunge del torrione di Nicolò V più che dalle rive della Sprea ..."
"Come dire chi la fa l'aspetti?"
Sorriso sornione.
"Grazie per l'intervista, dott. Profumo, è stata illuminante. Possiamo vederci per altre interviste?".
"Per così poco? Torni quando vuole".
Suona la sveglia, sono le sette di una radiosa giornata, e mi è anche passata l'indigestione. Posso affrontare sereno la mia colazione composta da pancetta fritta con le uova, tanta cipolla e pane rosolato nel grasso rimanente.
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