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Traffico illegale uccelli, Ue: Italia faccia rispettare il divieto comunitario

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 22 Gennaio 2013 alle 18:04 | 0 commenti

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On. Andrea Zanoni, Idv  -  La Commissione europea risponde a Zanoni: "L'Italia faccia rispettare il divieto comunitario di cattura e traffico di uccelli protetti. È un chiaro obbligo per le autorità degli Stati membri istituire un sistema opportuno di attuazione e applicazione dei divieti summenzionati e delle relative disposizioni".

È la risposta del Commissario Ue all'Ambiente Janez Potonik all'interrogazione di Andrea Zanoni sul commercio illegale di uccelli selvatici in Italia e l'applicazione di anelli identificativi posticci. "Si tratta di uno dei traffici di animali più atroci mai esistiti. L'unica soluzione è che le autorità nazionali prevedano l'obbligo di anelli di acciaio al posto di quelli usati oggi in alluminio per evitare ogni tipo di contraffazione".Andrea Zanoni aveva denunciato con un video in esclusiva come delinquenti senza scrupoli applicano anelli identificativi a uccelli catturati illegalmente in un laboratorio clandestino in Veneto. "La Commissione europea ribadisce il divieto di catturare e commercializzare gli uccelli protetti dalla Direttiva Ue di riferimento 2009/147/CE - spiega l'eurodeputato - E precisa anche come, ai sensi del regolamento n. 865/2006 della Commissione, gli uccelli nati e allevati in cattività di cui all'allegato A possono essere oggetto di commercio all'interno dell'UE solo se marcati mediante inanellatura applicata nei primi giorni di vita dell'animale della zampa recante una marcatura individuale".
"Il video che ho messo a disposizione degli uffici della Commissione testimonia come in alcuni laboratori clandestini allestiti da alcune associazioni a delinquere in Veneto e Lombardia vengano applicati degli anelli alle zampe degli uccelli catturati illegalmente, una pratica fraudolenta che tra l'altro infligge a questi uccelli indicibili sofferenze".
"Purtroppo il Regolamento n. 865/2006 non specifica tuttavia di quale materiale devono essere fatti gli anelli - aggiunge l'eurodeputato - Ecco perché le autorità nazionali devono introdurre nell'ordinamento relativo l'obbligo di anelli fatti di acciaio per evitare queste manomissioni truffaldine ed eventuali sanzioni in sede comunitaria".

BACKGROUND
Ai sensi della direttiva 2009/147/CE (direttiva "Uccelli selvatici") per tutte le specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico nell'UE, gli Stati membri vietano la cattura deliberata e la vendita, il trasporto per la vendita, la detenzione per la vendita, nonché l'offerta in vendita di uccelli vivi e di uccelli morti. Alcune eccezioni sono menzionate nell'articolo 6 della direttiva per le specie elencate nell'allegato III e alcune deroghe possono essere concesse in conformità delle specifiche condizioni di cui all'articolo 9.
Vi sono una serie di prescrizioni stabilite da regolamenti dell'UE relativi al commercio della flora e della fauna selvatiche che si applicano al commercio di uccelli. Gli animali che vengono o potrebbero essere minacciati di estinzione a causa delle pressioni commerciali sono inclusi negli allegati del regolamento (CE) n. 338/97 del Consiglio, del 9 dicembre 1996, relativo alla protezione di specie della flora e della fauna selvatiche mediante il controllo del loro commercio. In particolare è vietato il commercio di esemplari prelevati dall'ambiente naturale di cui all'allegato A. Tuttavia, ai sensi del regolamento (CE) n. 865/2006 della Commissione, gli uccelli nati e allevati in cattività di cui all'allegato A possono essere oggetto di commercio all'interno dell'UE se marcati mediante inanellatura applicata nei primi giorni di vita dell'animale della zampa recante una marcatura individuale di dimensioni tali da impedirne la rimozione dalla zampa dell'uccello quando questa sia pienamente sviluppata. Il presente regolamento non specifica tuttavia di quale materiale devono essere fatti gli anelli.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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