Inquisizione rapida con eretica Veneto Banca, Cappelleri lento con ortodossa BPVi? Per Bankitalia è Zonin il santo: chi più di lui ha innaffiato col suo vino il pane... di Visco & c.?
Lunedi 22 Maggio 2017 alle 23:55 | 0 commenti
"A partire dal 2013 la Vigilanza di via Nazionale ha sollecitato a più riprese la banca a fondersi con altri istituti della zona... imponendo che nel nuovo Cda non ci sia nessun membro del vecchio Consiglio di amministrazione o del Collegio dei sindaci presente nell'ultimo quinquennioa... e accusando gli amministratori di gravi carenze e irregolarità gestionali e organizzative. Tanto gravi da trasmettere gli atti di rilevanza penale alla Procura...". Si parla di Veneto Banca? No, della Banca di Credito Cooperativo di CanosaLoconia, in Puglia, provincia di Barletta - Andria - Trani. La Procura di Roma è la procura competente visto che Banca d'Italia, in un caso simile e contemporanneo, ha trasmesso a Roma gli atti della trevigiana Veneto Banca? No, la procura a cui Bankitalia ha trasmesso gli atti è proprio quella di Trani visto che la BCC è in quella provincia.
Di casi come questo, riportato su Il Fatto Quotidiano di ieri, domenica 21 maggio, ce ne sono quanti ne volete a partire da quello della nostra Banca Popolare di Vicenza, che è della nostra provincia e i cui atti da palazzo Koch sono stati trasmessi alla procura competente per regolamento, la Procura di Vicenza. Per non parlare di Etruria, Spoleto ecc.
Ma se i vertici di Veneto Banca sono stati inquisiti (arrestati e sequestrati dei loro beni in via cautelare) allora il merito va a Roma mentre a Vicenza vanno solo i buuuuh! visto che per ora di provvedimenti simili non se ne sono nè visti nè, almeno, adombrati anche se parrebbe che a Vicenza di fattacci ne siano stati combinati di più e di peggiori che non a Montebelluna?
No, il merito, riconosciamolo, è tutto di "papa" Ignazio Visco e del suo "segretario di stato" Carmelo Barbagallo che, illuminati dalla luce (del sistema) e lungimiranti come sono stati con tutte le banche italiane (di sistema), il processo (di beatificazione?) di Gianni Zonin lo hanno affidato alla cristianissima Vicenza e l'ultimo tentativo di conversione (al sistema) di Vincenzo Consoli lo hanno avocato alla più vicina Inquisizione romana pressata "per indagare e punire, mediante un apposito tribunale, i sostenitori di teorie considerate contrarie all'ortodossia (le cosiddette eresie)".
Pressata da chi? Dalla moderna chiesa della finanza, Bankitalia.
Quale ortodossia? Quella di chi, pur di esserne benedetto per i suoi giochi di potere e di interessi, dice sempre sì al papato dei soldi, assumendo, ad esempio, personale amico nelle filiali acquistate a Roma alla bisogna, versando oboli alla kiesa sotto forma di acquisti in Italia di filiali e banchette "consigliate" e a Vicenza di quel palazzo Repeta ancora oggi chiuso come un orrifico castello della Transilvania.
E allora perchè meravigliarsi se il tribunale romano dell'Inquisizione, quello contro i Belzebù di turno, ha subito emesso le sue sentenze, pratiche e mediatiche, mentre il tribunale del Duomo di Borgo Berga ha tempi cristianamente lunghi per la pronuncia finale?
C'è qualche fanatico che si lamenta per la sua lentezza?
Beh, il rimedio ci sarebbe per recuperare il tempo perso con chi per giunta è diventato nel frattempo povero come un grillino, pardòn, come un francescano.
Antonino Cappelleri, Gianni Zonin, che di suo è già beato, sia fatto santo. Subito!
D'altronde, chi più di lui ha condiviso il pane e il vino con chi sceglie le procure?
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