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Inps, dopo mister poltrone c'è Treu, il superconsulente vicentino

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 5 Febbraio 2014 alle 00:49 | 0 commenti

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di Marco Palombi, da Il Fatto Quotidiano di martedì 4 febbraio
Se l'ex presidente aveva troppi incarichi, il commissariuo in pectore ha tropi clienti: partner della multinazionale Crowe Horwath, "consiglia" i più grandi gruppi italiani.
Mai più conflitti d'interessi all'Inps. Ora che se n'è andato Antonio Mastrapasqua, di cui il governo ha solo recentemente scoperto i molti impegni extra-previdenziali, si apre una fase nuova. Nomina di un commissario - necessaria per l'ordinaria amministrazione dell'ente -, la riforma della governance che riporti all'Istituto il sistema duale (un consiglio d'amministrazione, uno di vigilanza, gli organi esecutivi), la nomina del nuovo presidente, che ha tempi tecnici non rapidissimi, visto che il Parlamento ha sessanta giorni per confermare o meno la scelta del governo.

E CHI DOVREBBE garantire questa fase di passaggio per poi, magari, restare anche da presidente? Il Fatto Quotidiano lo ha scritto il 20 novembre scorso riportando le parole di un altro dei concorrenti alla carica, l'ex deputato Giuliano Cazzola, già socialista alla Cgil, poi berlusconiano, poi montiano, oggi alfaniano: "Per la presidenza rinnovata da un po' di tempo si fa il nome di Tiziano Treu". Il curriculum è perfetto: esperto (75 anni ad agosto) vicino a Lamberto Dini, che fece la prima riforma delle pensioni, ministro del Lavoro quando a palazzo Chigi c'era Romano Prodi, gradito ai sindacati, Cisl in testa, e a Giorgio Napolitano (che lo ha nominato al Cnel), esperto della materia a livello accademico, tra i principali animatori dell'Arel, il centro studi fondato da Nino Andreatta e fino a poco fa diretto da Enrico Letta, persino il centrodestra lo ritiene potabile. C'è da dire che è anche il padre della legge con cui è stata introdotta la flessibilità nei contratti di lavoro in Italia: se i vari co.co.co. magari non hanno gradito, va detto che i contributi dei precari garantiscono da anni che l'Inps non vada in rosso. Il problema è che questa nomina non sarebbe proprio quella fine dei potenziali conflitti di interesse che sembrava invocare il presidente del Consiglio quando ha sostanzialmente licenziato il cattivone Mastrapasqua. Treu, infatti, è un consulente di quelli pesanti, diciamo un superconsulente: non ci si riferisce certo a quel contratto che ebbe con l'Inps in tempi antichi, era il 1994, e che gli fruttò un centinaio di milioni di lire dell'epoca, ma a incarichi più recenti, anzi attuali. Il nostro è infatti uno dei partner più rilevanti di Crowe Horwath, multinazionale Usa della consulenza attiva in 109 paesi tra cui l'Italia: i clienti di Treu - esperto tanto di contrattualistica quanto di welfare e previdenza integrativa - e Crowe Horwath sono le maggiori imprese che operano in Italia, da Barilla e Luxottica fino agli statunitensi di O-I Manifacturing Italy. Ovviamente, in caso di nomina, l'ex ministro del Lavoro rinuncerà a tutte le sue consulenze, ma il dopo Mastrapasqua sembrava dovesse nascere all'insegna di una minore commistione tra la presidenza Inps e le imprese private che con ovviamente intrattengono rapporti con l'Istituto di previdenza. In realtà, chi non lo ama, sottolinea anche un altro aspetto del recente curriculum del nostro: il ruolo giocato dall'allora senatore del Pd - anche in virtù di una consuetudine d'amicizia e dalla stima accademica - nelle riforme delle pensioni e del lavoro elaborate dalla ministro Elsa Fornero, non proprio due successi visti col senno del poi. La seconda è in via di smantellamento per mezzo del JobaAct annunciato da Matteo Renzi, con la prima ancora fa i conti il bilancio dello Stato per via degli esodati, costati finora oltre 11 miliardi di euro. QUANDO SCOPPIÒ la querelle Fornero-Mastrapasqua sull'esatto numero di chi rischiava di rimanere senza pensione e senza lavoro per l'improvviso aumento dell'età pensionabile, Treu si schierò senz'altro col ministro con rigide motivazioni spannometriche: "Sugli esodati è sbagliato mettere in giro voci allarmistiche: saranno più di 60mila ma non sono 350mila come dicono". Per ora, il governo ne ha tutelati 165mila e non accenna a fermarsi, ma comunque il nostro ebbe già nel 2012 un'idea geniale: "Riassumia - moli part time", propose inascoltato. Rapporto con Fornero a parte, va comunque detto che anche altri nomi circolati nel toto-Inps in questi giorni non sono immuni da analoghi conflitti: il professor Luigi Guiso, ad esempio, stimato economista oggi allo European University Institute di Firenze, chiamato dal ministro Enrico Giovannini nel panel che ha studiato la cosiddetta "busta arancione" (quella da inviare agli iscritti Inps con tutti i dati previdenziali dell'in - teressato) è un consulente dell'Ania (assicurazioni), lo è stato - tra le altre - dell'Abi (banche) e anche di Unicredit. In corsa, comunque, ci sono anche altri ex ministri come Cesare Damiano e Maurizio Sacconi, che dovrebbero comunque dimettersi da parlamentari (mentre Giuliano Cazzola, altro nome circolato nei giorni scorsi, non è più deputato). Si è invece tirato fuori da solo dal totonomina l'attuale direttore generale dell'Inps, Mauro Nori. "Sono entrato nell'istituto vent'anni fa con concorso pubblico nella periferica sede di Perugia - ci spiega al telefono - e sono ampiamente soddisfatto della carriera che ho avuto. Hic manebimus optime".

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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