Inchiesta appalti a Nordest, Andrea Zanoni: "ulteriore macigno sulla Pedemontana"
Giovedi 22 Novembre 2018 alle 17:40 | 0 commenti
“Questa inchiesta è un ulteriore macigno su un’opera, la Pedemontana Veneta, che è già costata, e costerà ancora, fin troppi soldi ai veneti. La Giunta, appena il quadro delle accuse sarà chiaro venga in Consiglio a riferire: occorre la massima trasparenza visto l’esborso, pesantissimo, per le casse pubblicheâ€. A dirlo - in una nota - è Andrea Zanoni commentando la maxioperazione ‘Tagliamento’ della Guardia di finanza di Gorizia sugli appalti truccati in mezza Italia con 100 indagati e circa 150 opere nel mirino. Il Nordest è al centro dell’inchiesta, Pedemontana inclusa.
“Nel mirino della Finanza c’è infatti la struttura commissariale, guidata a suo tempo dall’ingegner Vernizzi, decaduta a fine 2016 per precisa scelta del governo targato Pd e in particolare del ministro Delrio. Ma è con il commissario straordinario, attuale amministratore delegato di Veneto Strade, che sono iniziati i cantieri della SPVâ€, sottolinea Zanoni, annunciando un’interrogazione in Consiglio.
“Quanto emerso nelle ultime ore è davvero preoccupante, tra turbative d’asta, frodi nella realizzazione di infrastrutture utilizzando materiali diversi da quelli dichiarati e violazioni dal punto di vista ambientale. E oltre alla Pedemontana sono finiti nel mirino anche l’aeroporto Canova di Treviso, il Marco Polo di Venezia e il Catullo di Verona. Purtroppo in Veneto stiamo ancora pagando il conto dello scandalo del Mose: non vorremmo che questo fosse un bis, addirittura più costoso. Mi auguro che l’inchiesta proceda spedita, ma limitarsi a dire, come ha fatto il governatore Zaia, ‘che non si vada alle calende greche’ è sbagliato: la Regione deve pretendere chiarezza assoluta, anche se dovesse ‘costare’ qualche mese in più di indaginiâ€.
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