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Inceneritore conciario

Di Marco Milioni Domenica 10 Luglio 2011 alle 18:47 | 0 commenti

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Da VicenzaPiù e Ovest-Alto Vicentino n. 217 in distribuzione
In sordina gli industriali della pelle benedicono la termovalorizzazione come soluzione per lo smaltimento dei fanghi: la notizia è clamorosa ma la politica dell'Ovest Vicentino rimane in silenzio

L'assise generale del settore concia doveva essere l'occasione per tirare un rigo dopo le devastazioni mediatiche e giudiziarie dell'inchiesta "Pelli sporche". In realtà andando a leggere nel dettaglio i dati usciti di fresco la situazione è ancora di difficile lettura. Fra balletti di cifre e mezze verità il comparto delle pelli non ha ancora spiegato che cosa intende fare da grande.

Il quadro complessivo
«C'è stata un'inversione di marcia, che sarà confermata anche dai dati dei primi mesi del 2011. Tuttavia, i numeri vanno letti con attenzione e bisogna evitare l'euforia: prima di tutto perché attestano sì un cambio di segno, ma rispetto ad una situazione, quella del 2009, che aveva fatto registrare i dati peggiori degli ultimi dieci anni. In secondo luogo perché confermano un aumento del fatturato che però è solo in parte legato ad un aumento della produzione, e molto dipende invece dall'incremento del costo della materia prima». Ad usare queste parole sul GdV è il presidente del raggruppamento vicentino del settore, Valter Peretti. Ora al di là dei titoli improntati all'ottimismo adoperati sul giornale della Confindustria berica il dato va comunque letto in filigrana. Aumento del fatturato per aumento del costo della materia prima in realtà è sinonimo di aumento dei costi perché probabilmente si comprano molte meno pelli in nero.
Eco giudiziarie
La storia dell'inchiesta condotta dalle fiamme gialle infatti porta scolpita la cifra di un volume legato al malaffare di un miliardi di euro con qualche centinaio di milioni di euro di iva evasa. Detto in soldoni il fatturato in parte è dovuto aumentare perché le imprese hanno dovuto fatturare ciò che in prima, in grande parte non facevano o facevano poco. Peretti non ha voluto sottolineare questa circostanza: anche la sua azienda è stata lambita dall'inchiesta e un comportamento del genere è umanamante comprensibile, meno se la cosa si riferisce al ruolo dell'uomo stesso.
L'annuncio, il botto e i rapporti con la politica
Ma le ultime uscite di Peretti però riportano sotto i riflettori del rapporto tormentato con la politica. Sempre sul GdV del 28 giugno 2011 a pagina 10 Peretti dichiara: «Sul problema del trattamento dei fanghi si parla e si straparla, a volte senza una puntuale conoscenza scientifica. In assemblea faremo il punto della situazione, con i tecnici della commissione istituita in sede Ato, che sta vagliando le tecnologie a disposizione per la termovalorizzazione dei residui della concia. Le scelte non competono al settore, ma il settore ha fatto e continuerà a far presente questo: le discariche in zona sono destinate ad esaurirsi nel giro di qualche anno, inoltre è la legge che impone che i fanghi da concia, poiché conservano un elevato residuo energetico, vadano avviati verso la termovalorizzazione».

L'annuncio è di quelli che fanno il botto perché politici e amministratori dell'Ovest Vicentino erano tutti concordi nel dire che prima di parlare di questa o quela tecnologia la commissione tecnica di valutazione si sarebbe dovuta pronunciare. Si apprende poi dal GdV che gli industriali hanno già scelto per tutti e che nel farlo hanno clamorosamente zittito una delle punte di diamante del Pdl locale, quell'Andrea Pellizzari che proprio su VicenzaPiù si era stracciato le vesti spiegando che nulla ancora è stato scelto tanto da bacchettare chiunque usasse il termine inceneritore o termovalorizzatore.

Silenzio assordante
Ma ancora più assordante è il silenzio bipartisan della politica per una affermazione grave di Peretti, quella per cui la commissione dell'Ato (una commissione emanazione di un ente pubblico) sarebbe andata in pellegrinaggio dagli industriali per fare il punto della situazione.

Tant'è che in vallata i rumors si rincorrono. Più di qualche collega avrebbe rimproverato a Peretti di avere «letteralmente pisciato fuori dal vaso». Una riprova arriva sempre dalla stampa locale sulla quale nei giorni successivi Peretti, in evidente difficoltà si è appellato alla politica tutta nell'ottica di un rilancio del comparto. Frattanto però i comitati che in passato si opposero alla centrale di Arzignano attendono al varco aspettando dati e relazioni scientifiche che ufficialmente non esistono ma che in realtà sembrano essere già circolate in ambienti confindustriali.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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