Inaugurazione base, Variati a tutto campo spiega perchè il Comune sarà presente
Lunedi 1 Luglio 2013 alle 14:54 | 1 commenti
 
				
		Comune di Vicenza - “Il non rispetto verso l'altro ha poco a che vedere con la pace e non ha niente di cristiano. Così rispondo all'accusa di viltà che mi ha rivolto un esponente del movimento Cristiani per la Pace. Nelle mie scelte amministrative non ho mai lasciato nulla al caso e non sono mai fuggito dalle mie responsabilità â€.
Questa la premessa del sindaco di Vicenza Achille Variati all'intervento in cui motiva la presenza dell'amministrazione comunale all'inaugurazione della base militare Dal Molin. Alla cerimonia, in programma domani, il Comune di Vicenza sarà rappresentato dal vicesindaco Jacopo Bulgarini d'Elci.
“Io – precisa il  sindaco - sarò assente da Vicenza perché ho prenotato da tempo una  settimana di riposo lontano dalla città e quindi non andrò  all'inaugurazione della nuova base militare al Dal Molin. Ma ho deciso.  L'amministrazione comunale ci sarà e sarà autorevolmente rappresentata  dal vicesindaco. Io ho contrastato, finché era possibile per  un'amministrazione locale, la costruzione della base in quel luogo così  delicato e idraulicamente critico. Se fossi stato sindaco qualche anno  prima forse sarei riuscito a convincere il Governo italiano a cambiare  idea, ma il consiglio comunale di Vicenza nel 2006 a maggioranza aveva  detto sì. Le scelte e le decisioni sulla base sono state e sono tutte in  capo alle istituzioni italiane, la cui colpa più grave resta quella di  aver ignorato - con governi diversi accomunati dalla medesima protervia -  le tesi e le rivendicazioni dell'autonomia locale, finanche le più  ragionevoli come quelle di chi lavorava per l'individuazione di un  diverso sito, sempre a Vicenza ma assai meno impattante. Italiani sono  stati i tribunali che hanno respinto tutti i nostri ricorsi, fino a  negare da parte del Consiglio di Stato un referendum proposto dal  Comuneâ€. 
 “La base militare in sito militare –  prosegue il sindaco - può piacere o non piacere, ma non è illegale. Io  ho firmato con il Governo italiano una intesa a cui mi sento vincolato,  così come è vincolato l'attuale Governo che incontrerò a Roma fra dieci  giorni per la conferma dell'impegno assunto per la progettazione e la  costruzione della tangenziale nord est, opera fondamentale per  allontanare il traffico di attraversamento e pesante dai nostri  quartieri. Anche il grande parco della pace, che pone un argine a  ulteriori espansioni militari nell'area e rappresenta una conquista  concreta e simbolica per la collettività, sorgerà per effetto di quella  intesa firmata a Roma: un risultato figlio anche della mobilitazione  appassionata dei movimenti, e ottenuto nella parallela solitudine delle  istituzioni, perché altri, Provincia e Regione, si sono lavati le mani  come Ponzio Pilatoâ€. 
 “Io sindaco – è la conclusione di Variati -  ho il dovere di tenere rapporti istituzionali con una comunità di  migliaia di americani militari e civili che qui convivono con noi. Spero  che altri siti oggi sottoposti a servitù militare, non utilizzati o  attivi solo nominalmente, siano svincolati, bonificati e restituiti  quali polmoni verdi alle nostre comunità, perché non si potrà espandere  oltre la presenza militare nel vicentino. Io e la mia amministrazione  opereremo per questo senza ambiguità e contiamo di non essere lasciati  soli nel perseguire questo legittimo obiettivo. Ecco perché il Comune  non potrà essere assente martedì. Saremo presenti anche per affermare  gli obblighi di tutti al rispetto delle regole della nostra comunità  chiamata dalla ragion di stato ad ospitare stranieri in armi. Ovviamente  le dimostrazioni a favore e contro saranno legittime purché pacifiche,  nel pieno e costituzionale diritto di esprimere le proprie idee. Questa è  la democrazia per la quale tanti hanno dato la vita a iniziare dagli  anni della lotta contro il nazifascismo accanto agli alleati americani  che hanno versato un tributo di sangue indimenticabile. Il futuro  appartiene alla politica, che nella legittimazione data dal voto  popolare potrà e a mio avviso dovrà sottoporre a ripensamento e  revisione patti internazionali e regole, integrando nel proprio  orizzonte la crescente domanda, che sale alta dalla voce di tanti  cittadini e tante comunità locali, di una vera e duratura cultura di  pace†
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