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In Veneto 30 mila posti in più: è la regione con il minor tasso di disoccupazione in Italia

Di Rassegna Stampa Domenica 30 Novembre 2014 alle 11:40 | 0 commenti

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Di Gianni Favero

Togliendo le aree fuori campionato delle Province autonome di Trento e Bolzano, al 30 settembre il Veneto è la regione con il minor tasso di disoccupazione in Italia, pari al 6,7%, sostanzialmente stabile rispetto ad un anno fa, quando era al 6,5%. Non solo. In dodici mesi lo stock degli occupati è cresciuto di 30 mila unità, a 2,1 milioni, dato che sale a 40 mila se si considerano i dipendenti dell’industria, portatisi a 616 mila, dove gli occupati totali passano da 690 a 725 mila, con un’accelerazione senza pari nel Nord Italia.

Le cifre sono contenute nelle tabelle dell’ultima indagine Istat che, in questo caso, pare avvicinarsi più del solito ai rilevamenti effettuati dall’agenzia regionale Veneto Lavoro. Le difficoltà in Veneto non sono certo scomparse. Ma è vero anche, se visto in chiave comparata, la situazione qui risulta di segno totalmente diverso, se non in controtendenza, rispetto al nuovo allarme sull’occupazione che quegli stessi dati segnalano per il livello nazionale, con un tasso di disoccupazione salito al 13,2% e altri 55 mila posti di lavoro perduti ad ottobre.

Si tratta di indicatori come spesso accade osservabili da angoli opposti. La nostra regione, pur fra i segnali di difficoltà e gli allarmi lanciati da sindacati dei lavoratori ed associazioni di categoria, regge il mare in tempesta con una sicurezza maggiore rispetto ai grandi territori confinanti di Lombardia ed Emilia. Nel primo caso, pur con una forza lavoro quasi doppia ( 4,3 milioni di occupati rispetto a 2,1), i lombardi con un impiego sono diminuiti di 11 mila unità ed il tasso di disoccupazione è passato in un anno dal 7,4% al 7,7%. Per quanto riguarda l’Emilia Romagna, il numero degli occupati si è ridotto di 6 mila unità, nonostante il tasso di disoccupazione si sia contratto (è al 7,3%) a causa delle differenti dinamiche dei numeri di chi è in cerca di una collocazione e quello delle forze di lavoro, cioè i termini dal cui rapporto si evince il dato.
Uno sguardo ai diversi settori rivela comportamenti differenziati. Fra il terzo trimestre 2013 e lo stesso di quest’anno i lavoratori dell’industria hanno guadagnato 35 mila posizioni raggiungendo quota 725 mila, quelli dell’agricoltura sono saliti da 70 a 75 mila mentre a perdere 10 mila posti sono stati i servizi, scesi a 1,3 milioni di addetti. Dalla somma algebrica dei differenziali derivano, appunto, i 30 mila posti in più in un anno registrati dall’Istat al 30 settembre.
Anche se c’è chi raccomanda prudenza. «Non enfatizzerei troppo il dato – è dice Bruno Anastasia, analista di Veneto Lavoro – L’Istat lavora intervistando campioni di famiglie e ricavando da esse le proiezioni dei fenomeni su scala generale. I 30 mila, in sostanza, possono rientrare nell’intervallo di valori in più o in meno in cui l’errore è tollerato. Nel nostro sistema, invece, pur nell’osservazione di settori più ristretti, operiamo su dati oggettivi che ci vengono comunicati con grande precisione. E nell’ultimo nostro rapporto rileviamo fra settembre 2013 e settembre 2014 una perdita di 8.900 lavoratori dipendenti. Insomma – conclude Anastasia – il trend complessivo che emerge in Veneto pone in risalto una situazione di occupazione ancora stagnante senza segnali di un punto di svolta».
*Da Il Corriere del Veneto

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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