Filippin denuncia: la normativa UE contro il ritardo nei pagamenti pubblici rinviata al 2013
Giovedi 27 Ottobre 2011 alle 11:34 | 0 commenti
Rosanna Filippin, Partito democratico - Il Segretario Regionale del PD critica il voto della maggioranza di centro-destra che ha portato allo stralcio della direttiva Ue dalla Legge Comunitaria in sede di commissione Bilancio
"L'Europa ha sollecitato una rapida approvazione della direttiva come strumento per uscire dalla crisi, mentre col voto del centro-destra abbiamo rimandato tutto al 2013, quando forse ci sarà un altro governo". Rosanna Filippin, segretario regionale del PD, commenta così , la decisione di stralciare dalla Legge Comunitaria la direttiva europea sul ritardo di pagamenti nelle transazioni commerciali, votata ieri dalla commissione Bilancio della Camera, che viene così rimandata a data da destinarsi entro marzo 2013, termine perentorio per l'adeguamento normativo da parte degli stati membri.
"I ritardi di pagamento sono una piaga per il sistema delle nostre imprese, causano fallimenti e perdita di posti di lavoro. La decisione del Parlamento Europeo di intervenire per disciplinare la questione a livello comunitario è sacrosanta e viaggia nel verso dello sviluppo. L'Europa ci sta mettendo in guardia sui ritardi che caratterizzano i pagamenti della nostra Pubblica Amministrazione: deprimono gli investimenti e gli scambi internazionali e l'Italia non è davvero nelle condizioni di permettersi questa situazione".
"Ieri in Commissione il centro-destra ha fatto l'esatto contrario di quanto l'Europa sta suggerendo ai suoi membri: ha voluto farsi scudo di un parere della Ragioneria Generale dello Stato per votare lo stralcio della direttiva sui pagamenti dalla Legge Comunitaria di quest'anno. Il tutto in nome del rigore e della sovranità del bilancio dello Stato. La maggioranza in Commissione, con il voto contrario del PD, ha inscenato il melodramma della solidità dei bilanci costretti a cedere alle ritorsioni dell'Europa, mostrando così uno Stato che vuole tenere in piedi in due scarpe: da una parte agente del fisco rigoroso e glaciale col cittadino e le imprese, pessimo pagatore - reo confesso - dall'altra, ma ugualmente impunito. Faccio appello a tutti i parlamentari veneti, indipendentemente dal colore politico, affinché si possa ripensare seriamente quanto emerso nelle decisioni di Commissione, in nome dello sviluppo e del futuro dell'Italia".
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