Favola dell'intervento umanitario: in Libia sì e altrove no? Roberto Ciambetti, Lega Nord
Domenica 20 Marzo 2011 alle 16:05 | 0 commenti
Roberto Ciambetti, Lega Nord - La Lega Nord è sempre stata contraria ad interventi militari in guerre interne riguardanti altre nazioni e anche sul concetto di intervento di polizia internazionale siamo sempre stati molto cauti e anche questa volta mi sembra che la prudenza sia necessaria e vedo che non siamo isolati, visto che su questa posizione si trova la stessa Germania.
Se interveniamo in Libia, perché non interveniamo in Bahrain? Perché no nello Yemen dove venerdì scorso sono state uccise una quarantina di persone o, caso ancora più drammatico, nella Costa d'Avorio? Perché nessuno interviene in Arabia saudita dove l'intelligence ha arrestato decine e decine di oppositori al regime? Pochi giorni or sono il quartiere di quartiere Abobo di Abidjan, sotto controllo dei fedelissimi del neoeletto presidente Alassane Ouattara, riconosciuto dall'Onu come vincitore delle elezioni presidenziali, è stato attaccato dai soldati dell'ex presidente Gbabgo, che rifiuta di lasciare il potere, facendo almeno una trentina di morti: quanti non solo tra i parlamentari ma persino tra i dirigenti dei partiti che oggi si sono schierati per l'intervento in Libia saprebbero dire chi siano Gbabgo e Quattara? Due pesi due misure? In Libia sì e altrove no? La favola dell'intervento umanitario, francamente non convince, visto appunto quanto sta accadendo altrove, e trovo singolare l'avventura militare sostenuta anche da chi, a giorni alterni, è pacifista quando conviene, interventista quando gli fa dannatamente comodo, in verità ignorante o disinformato su ciò che sta accadendo in una fascia ampia del mondo islamico. Guardate a Di Pietro: ha cambiato idea dopo che ha visto l'atteggiamento della Lega il che fa veramente pensare su come nascano certe posizioni nella politica italiana ed è legittimo chiedersi se queste posizioni riflettano veramente l'interesse del Paese. La prudenza, nei conflitti interni, come dicevo è necessaria: in caso di conflitto prolungato, con la Libia, l'Italia sarebbe chiamata a pagare le conseguenze (immigrazione non controllata, approvigionamento idrocarburi, terrorismo islamico, ecc.) in maniera decisamente ben peggiore di Francia, Gran Bretagna o Stati Uniti e anche questo è un tema sul quale occorre riflettere.
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