Imu: stime diverse del Ministero, Anciveneto ricorrerà al Tar
Mercoledi 14 Novembre 2012 alle 17:38 | 0 commenti
Anciveneto - Le divergenze tra le stime dei Comuni sono in alcuni casi di centinaia di migliaia di euro, rendendo impossibile la chiusura dei bilanci.
Anciveneto torna alla carica sulla questione Imu, per la differenza tra le stime effettuate dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef) e quelle effettuate dalle municipalità . Mentre queste ultime hanno definito il gettito complessivo basandosi sull'Ici 2009 e sui trasferimenti ricevuti in precedenza, al Ministero hanno tenuto conto di altri parametri come il catasto e di ipotetici introiti che però agli enti locali non arriveranno, complice anche una visione standardizzata e non calata sul territorio.
Con il risultato che i calcoli ministeriali risultano quasi sempre superiori a quelli comunali, in alcuni casi di centinaia di migliaia di euro, come rilevato da un'indagine della stessa Anci regionale che verrà trasmessa prossimamente. Situazione che ha indotto molti amministratori locali ad alzare l'aliquota di base dell'Imu, per poter ripianare le differenze, chiudere regolarmente i bilanci ed evitare complicazioni successive. «E' assurdo tutto questo, avrebbe dovuto intervenire il Fondo speciale di riequilibrio previsto per legge -protesta Diego Marchioro, presidente della Consulta finanza locale dell'Anciveneto- Come se non bastasse, i sindaci sono stati avvertiti soltanto il 26 ottobre, a cinque giorni dal termine entro cui i consigli comunali dovevano determinare l'Imu». E a poco più di un mese dal 30 novembre, termine previsto per gli ultimi assestamenti di bilancio e per comunicare l'ammontare dell'imposta a Roma. L'Associazione dei Comuni Veneti è pronta all'azione. «Chiediamo intanto una proroga del termine del 30 novembre, perché alcune municipalità possano adeguare le cifre e sistemare il proprio bilancio -precisa il presidente dell'Anciveneto Giorgio Dal Negro-. Poi però ricorreremo al Tar assieme all'Anci nazionale: non è tollerabile che al Ministero sbaglino i calcoli in maniera così grossolana, inguaiando chi opera a livello locale».
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