Imu, Berlato: modificare parametri relativi a terreni agricoli e fabbricati rurali
Mercoledi 7 Marzo 2012 alle 12:59 | 0 commenti
On. Sergio Berlato, PdL Ppe - "Il passaggio dalla vecchia Ici alla nuova Imu agli agricoltori comporterà un aggravio ulteriore delle spese per un settore già in palese difficoltà ". La norma del Governo introduce un'imposta, prima inesistente, studiata per rendere le regole dell'Imu rurale simili a quelle dell'Imu generale in modo da conteggiare anche quei fabbricati che nei terreni vengono usati per strumenti e animali.
Per le abitazioni la rendita catastale, rivalutata del 5%, viene moltiplicata per 160 e in più si applicano le aliquote del 4 per mille per la casa principale e del 7,6 per mille negli altri casi.
Per quanto riguarda i fabbricati agricoli non ad uso abitativo, alla rendita rivalutata del 5% si applica il moltiplicatore 60 (65 dal 1° gennaio 2013) e l'aliquota del 2 per mille che il Comune può abbassare all'uno per mille. " La questione sta sollevando giustamente molte critiche in tutto il mondo agricolo - spiega l'on. Sergio Berlato -, tant'è che mi sento di raccogliere e fare mie queste legittime preoccupazioni per invitare il Governo a modificare i parametri attuali relativi all'applicazione dei moltiplicatori per i terreni agricoli. L'Imu così com'è è un salasso ingiustificabile, - sottolinea il coordinatore provinciale del Pdl vicentino - perché si colpiscono gli strumenti di lavoro costringendo l'imprenditore agricolo a pagare due volte. L'agricoltura non merita solo di essere salvaguardata - conclude Berlato - ma necessita di una forte politica di sviluppo in ambito nazionale per rilanciare una filiera che grazie anche all'agro-alimentare ha reso famoso nel mondo la qualità dei prodotti italiani".
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