Immigrazione, Donazzan: solidarietà al sindaco Tasso e no cancellazione reato clandestinità
Venerdi 8 Gennaio 2016 alle 15:53 | 0 commenti
L'assessore regionale del Veneto Elena Donazzan esprime la propria vicinanza al primo cittadino del comune vicentino di San Pietro Mussolino a cui è stata recapitata una lettera di minacce con l'accusa, rivolta direttamente a lui, di pensare solamente ai cittadini italiani. "Esprimo la mia sincera solidarietà al sindaco di San Pietro Mussolino Gabriele Tasso per le minacce che ha ricevuto. Lo conosco dai tempi della sua militanza giovanile a destra e sono certa che non si farà intimidire da questo vile atto".Â
"Invierò una lettera al sindaco Tasso supportandolo nel proseguimento del cammino che ha tracciato - fa sapere Donazzan - ovvero quello di esprimere azioni politiche e amministrative che abbiano come priorità i cittadini italiani".
"Gli stranieri che vogliono vivere nei nostri territori devono adeguarsi alle nostre regole e accettare la nostra cultura, evidentemente rinunciando a una parte della loro identità . Se non intendono fare ciò, possono pure ritornare nei loro Paesi di origine", conclude Donazzan.
Elena Donazzan, assessore regionale veneto di Forza Italia, commenta anche la volontà da parte del governo di cancellare con un decreto il reato di immigrazione clandestina, previsto dall'articolo 10 bis della legge Bossi-Fini emendato dal decreto sicurezza del 2009:
"È una decisione inaccettabile perché in controtendenza rispetto alla richiesta non più rimandabile dei cittadini italiani, quella di vivere più sicuri nelle proprie città ".
"Il governo Renzi - prosegue Donazzan - vuole ulteriormente depenalizzare ciò che resta del reato di immigrazione clandestina, già ridotto dallo stesso esecutivo a reato amministrativo e non più penale, riducendo la sanzione amministrativa che attualmente è di 10mila euro. Dovrebbe restare l'espulsione ma di fatto, per alcune anomalie dell'ordinamento e una certa magistratura che interpreta spesso in modo favorevole al clandestino, non viene attuata".
"Siamo il ventre molle dell'Europa e mentre molti Stati europei stanno pensando a irrigidire le misure di controllo, arrivando a sospendere il Trattato di Schengen, noi allentiamo le procedure", attacca Donazzan.
"Il reale pericolo è che in massa gli immigrati non regolari del mondo pensino all'Italia sempre più come ad una zona franca dove poter fare qualsiasi cosa.
Regole dure e controlli stringenti sono le uniche strade percorribili, unitamente ad un nuovo modello integrativo: regole culturali occidentali per chiunque voglia vivere da noi. Fatti come quelli di Colonia devono essere puniti duramente e rappresentano un avvertimento all'Occidente che deve reagire", afferma l'assessore regionale che, sempre in riferimento ai fatti di Colonia, aggiunge:
"Da donna mi sento di dire che le donne di sinistra alla Boldrini, tutte cachemire e accoglienza, un tempo si erigevano a guardiane del moralismo e adesso invece, che anche loro si sono accorte dei rischi dell'immigrazione incontrollata rimangono praticamente in silenzio. Gli aggressori della stazione di Colonia erano tutti immigrati islamisti. E questo, che piaccia o no, è un fatto, malgrado il garantismo ostinato e preconfezionato dei soliti noti. La visione del mondo di quegli immigrati è incompatibile con la nostra. Non possiamo avere nulla a che fare con loro, non possiamo più accoglierli in Europa. Smettiamola con l'ipocrisia. Che altro deve accadere?", conclude.
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