Quotidiano | Categorie: Economia&Aziende

Ilvo Diamanti e mons. Beniamino Pizziol "incassano" e non denunciano chi ha truffato ad esempio un altro scavalcato BPVi che ci scrive su [email protected]

Di Risposte agli azionisti Giovedi 16 Marzo 2017 alle 22:33 | 1 commenti

ArticleImage

Mentre la Fondazione Roi con Ilvo Diamanti e il Cda ancora targato Gianni Zonin e la diocesi di Vicenza col vescovo Beniamino Pizziol, che ha anche un rappresentante in Roi, sono "ingaggiati" tra gli sponsor della Offerta Pubblica di Transazione (Opt) a 9 euro della Banca Popolare di Vicenza, la fondazione almeno per 4.1 milioni di euro, il rappresentante della Chiesa locale per miseri 27.027 euro, c'è ancora chi fa i conti con i propri soldi non con quelli lasciati dal marchese Giuseppe Roi per finanziare il Museo Chiericati o dai fedeli per opere di carità. Noi ci vergogniamo per i pavidi gestori di soldi altrui ma ci occupiamo delle vittime delle malefatte precedenti di cui ora sono ufficialmente complici i Diamanti e i Pizziol di turno non solo per aver mercificato le volontà disattese del mecenate e degli elemosinanti ma per aver rinunciato firmando la transazione a perseguire il male.

E questo, se è condannabile nei confronti dell'uomo delle teorie (commenti a pagamento su dati senza volto), era prima d'oggi inimmaginabile per l'uomo che per missione avrebbe scelto la lotta al male.

Ecco allora una delle altre domande posteci tramite [email protected] da chi sanguina a causa dei crocifiggitori che, come e più di Gianni Mion, tifano per il successo dell'Opt: più soci della BPVi aderiranno all'elemosia, meno cause contro di loro ci saranno e loro, tra cui cavalieri del lavoro e megaliquidati, con i soldi risparmiati potranno magari comprarsi un bel po' di indulgenze plenarie...

 

Gent.le direttore, avrei bisogno di una informazione. Sono un piccolo azionista della Popolare di Vicenza. In data 29/01/2015 ho effettuato ordine di vendita di n. 100 azioni (ultime rimaste) a me intestate. Sono attualmente in possesso della copia dell'ordine sottoscritto. Tengo a precisare che nel 2013 avevo già sottoscritto l'ordine di vendita di tutte le azioni possedute (1200 circa), poi il direttore della banca con molta insistenza mi ha fatto tenere le ultime 100 dicendomi che, se avessi avuto bisogno di un mutuo o di qualsiasi altro prestito avrei avuto delle condizioni di favore. Rientro tra gli scavalcati? Come devo procedere in merito? Devo rivolgermi a un legale o a Federconsumatori o a chi altri? Ringrazio fin d'ora per l'attenzione che potrete riservarmi.

 

Di seguito proponiamo la risposta di Franco Conte, presidente di Codacons Veneto.

Preciso che sono "scavalcati" tuti coloro che hanno presentato una domanda di vendita non eseguita, prima della data di presentazione dell'ultima domanda eseguita.
Ritengo che il caso sottoposto possa rientrare tra gli scavalcati per il rotto della cuffia.
Nei prossimi mesi si chiarirà se tutti gli scavalcati hanno diritto al risarcimento per violazione del principio della par condicio e per effetto dell'adempimento in malafede o se solo nei limiti della somma stanziata in Bilancio per acquisto di azioni proprie.
Ma questo non implica dare per perso il valore di quelle azioni.
Infatti restano applicabili i criteri di risarcimento dei semplici azionisti.
Ottima la sigla Federconsumatori, sono bravi e affidabili.
avv. Conte Conte
Presidente Codcons Veneto


Commenti

Inviato Venerdi 17 Marzo 2017 alle 12:57

Osservo due fatti, senza nessun pensiero malevole. La Diocesi di Vicenza ha circa 1.000.000 di azioni BPV, pagate ai prezzi storici e che ora valgono 10.000,00 euro. La Onlus di derivazione diocesana, Diakonia, ha presentato nel bilancio sociale 2015, pubblicato in aprile 2016, uscite per 500.000,00 euro circa, mentre gli introiti non sono indicati per nulla. Nel bilancio 2013 gli introiti erano indicati per circa 2.000.000,00. Il bilancio 2014 non è stato pubblicato.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network