Il vicentino Pizzolo presidente settore bovini da carne Confagricoltura: "anno nero"
Giovedi 3 Dicembre 2015 alle 16:39 | 0 commenti
Confagricoltura Veneto​
“Per le carni rosse il 2015 si chiude in forte crisi, con un’ulteriore contrazione del 2 per cento. Servono misure urgenti per salvare il settore o decine di allevamenti in Veneto chiuderannoâ€. E’ l’allarme lanciato da Enrico Pizzolo, eletto oggi nuovo presidente della sezione regionale Bovini da carne di Confagricoltura Veneto. Vicentino di Lonigo, 38 anni, laurea in economia e commercio, Pizzolo conduce con il fratello un’azienda a indirizzo zootecnico ed ha alle spalle un notevole bagaglio sindacale, essendo stato vicepresidente nazionale dei giovani Anga di Confagricoltura e vicepresidente di Confagricoltura Vicenza.
Pizzolo assume la guida regionale del settore in un momento in cui le carni rosse segnano un momento di crisi storica, con un calo che nel 2015 è stimato sul 2 per cento, in linea con il tracollo che nell’ultimo decennio è arrivato a un – 26 per cento su base nazionale
“In Veneto ci sono circa 8.500 allevamenti con prevalente indirizzo da carne, molti dei quali di piccole dimensioni – dice il neo presidente -. La crisi economica, che non dà segnali di miglioramento, ha contribuito non solo alla riduzione dei consumi di carne rosse, calati da 24 a 19 chilogrammi pro capite, ma anche ad una consistente virata verso prodotti di importazione a più basso costo da Paesi come Argentina e Brasile. Una concorrenza difficile da reggere per un’eccellenza produttiva come la nostra, che poggia su maggiori costi produttivi finalizzati alla salubrità , qualità e tracciabilità dei nostri bovini. L’embargo russo ha aggravato la crisi e, ciliegina sulla torta, è arrivata la decisione dello Iarc, l’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, di includere le carni rosse nella classe 2A delle sostanze potenzialmente cancerogene, amplificata in modo fuorviante e incompleto dalla stampa italiana come in nessun altro Paese al mondoâ€.
Il Veneto è il maggior produttore nazionale di carni rosse. Nel 2014 la produzione di carne bovina è stata di 189.200 tonnellate (dati di Veneto Agricoltura su base Istat), per un valore della produzione di 459 milioni di euro, in flessione di circa il 3,4% rispetto al 2013. La prima provincia nella produzione è Verona con 55.099 tonnellate, seguita da Padova con 41.622, Treviso con 37.574, Vicenza con 24.177, Rovigo con 15.224, Venezia con 11.852 e Belluno con 3.651.
“Il settore è molto importante in Veneto – rimarca Pizzolo -: sia per l’agricoltura, perché i cereali prodotti in regione vengono in gran parte consumati negli allevamenti, sia per l’indotto se pensiamo a mangimifici, concerie, macelli, trasporti, macellerie, servizi. Servono misure importanti per salvare il settore in questa fase di crisi, ma bisogna pensare anche ad una riprogrammazione del futuro del compartoâ€.
Il rilancio, secondo il presidente, dovrà partire da una riorganizzazione della filiera cominciando dagli allevamenti: “Tre le parole chiave: sostenibilità , etica e comunicazione – scandisce -. Sostenibilità significa dare agli allevatori la giusta remunerazione, a fronte di tecniche produttive che rispettino l’ambiente e siano garanzia di un prodotto salubre e di qualità . Etica vuol dire adottare sistemi di allevamento che migliorino le condizioni di vita degli animali. Infine la comunicazione, fondamentale per informare e far conoscere ai consumatori un comparto che deve tornare ad essere il vanto di questa regioneâ€.Accedi per inserire un commento
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