Il vicentino Listrani, consigliere nazionale UDC: più diritti per i gay
Venerdi 24 Ottobre 2014 alle 17:34 | 0 commenti
Riceviamo da Tommaso Listrani, consigliere nazionale U.D.C residente nella provincia di Vicenza, e pubblichiamo
Molti di noi lo vedono come una qualcosa di negativo ed oscuro da evitare, qualcosa di sconosciuto che turba la nostra tranquillità ; ma se non si trattasse di un cambiamento? Se fosse una passo dovuto, quasi naturale... una presa di coscienza di ciò che già ci sta attorno ma che è rimasto celato per troppo tempo per colpa delle nostri timori e pregiudizi?
Sto parlando delle coppie di omosessuali che vivono la loro vita completamente allo scuro, o meglio, senza quelle minime forme di tutela che ogni coppia può scegliere di avere contraendo il matrimonio: a loro questa scelta non è data, come di fatto non sono dati alcuni di quei diritti minimi che la costituzione riconosce ad ogni essere umano, diritti di libertà e autodeterminazione ribaditi anche da fonti internazionali come, per citarne solo alcuni, la Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo , e la Convenzione Europea dei Diritto dell’Uomo. Molte volte il riconoscimento di questi legami è stato chiesto a gran voce da varie associazioni e organismi: la Corte europea di Strasburgo con innumerevoli sentenze, il Parlamento europeo con svariate risoluzioni e direttive, la nostra stessa Corte Costituzionale nel 2010 auspicava allora un’ interessamento da parte del governo per porre una svolta a questa situazione cupa. L'Unione Europea lo chiede da anni.....In Belgio, Francia ,Spagna, Portogallo, Islanda, Regno Unito, Lussemburgo, Danimarca, Norvegia, Svezia, e Paesi Bassi vi è la previsione del matrimonio mentre il Germania, Irlanda, Gibilterra, Finlandia, Croazia e Austria vi sono delle unioni civili che danno molti dei diritti scaturenti dal matrimonio. In Italia? Nulla! Non si permette di sancire di fronte alla legge un legame tra due persone, per il loro orientamento sessuale! Per chiarire meglio: non si nominano, non vengono ipotizzati , sono totalmente inesistenti; eppure la nostra costituzione cita all’ art.3 :†Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e socialiâ€.
Non stiamo parlando di “cose di poco conto†come qualche politico regionale e nazionale vuole farle passare ma di diritti minimi che DEVONO essere concessi. I pregiudizi, o le opinioni del singolo, non devono e non possono ledere le libertà di altri di scegliere chi li accompagnerà durante il cammino della loro vita. La coscienza sociale si sta muovendo, lo deve fare anche il legislatore. Il cambiamento che l'Italia deve fare passa anche per questi diritti.
Bisogna muoversi a livello legislativo per rimuovere le discriminazioni, ed è necessaria una iniziativa del Parlamento o un disegno di legge da parte del Governo. Le trascrizioni delle unioni contratte all’estero tra cittadini italiani dello stesso sesso ,poste in essere in modo autonomo e senza previsioni normative certe, da parte di Marino sindaco di Roma e di altri sindaci tra cui quelli di Grosseto, Avellino , Bologna, Udine e Milano vogliono quasi essere una provocazione e non possono di certo divenire la soluzione del problema.
Nel Veneto il 59% dei cittadini concorda su questo cambiamento e la percentuale cresce sempre più.
Guidare una comunità significa tutelare il diritto di tutti.
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