Salvabanche è un dramma. Anche per bancari che hanno venduto e sottoscritto titoli fasulli
Venerdi 11 Dicembre 2015 alle 18:44 | 0 commenti
Penso che di questi tempi la Ministra Maria Elena Boschi, preferisca passare i suoi week end a Roma anziché tornare nella natia Arezzo, i suoi concittadini, infatti, non stanno passando giorni sereni dopo che il Governo ha "salvato" le Banche, e tra queste c'era la Banca d'Etruria e del Lazio, della quale il suo papà è, o era (non sono aggiornato), il Vice-presidente (e che, per uno strano caso?, stava per finire in pancia alla nostra Banca Popolare di Vicenza insieme ad altre due delle tre "salvate": la Carife e la Cassa di Risparmio delle Marche, ndr). Ebbene il decreto del Governo, più che salva-banche avrebbe dovuto esser chiamato salva-banchieri, al momento gli unici che escono indenni, da questo sfacelo, per gli altri "attori" della vicenda, invece, non c'è stato scampo.
Le centinaia di migliaia di azionisti delle quattro Banche "salvate", ufficialmente, hanno perso tutto.
E quando dico tutto, intendo tutto! Non hanno più nemmeno la speranza di poter recuperare qualcosa nemmeno fra cinquant'anni.
Ma c'è di peggio!
Le centinaia di migliaia di obbligazionisti (titolari di obbligazioni subordinate) delle quattro Banche "salvate", ufficialmente, hanno perso tutto.
E quando dico tutto, intendo tutto! Non hanno più nemmeno la speranza di poter recuperare qualcosa nemmeno fra cinquant'anni.
Perché dico che l'aver perso tutto per un obbligazionista è ancor peggio che per un azionista? Perché un azionista sa che il valore del suo investimento può variare di giorno in giorno e quindi è una persona che sa di assumersi un certo grado di rischio, mentre normalmente l'obbligazionista è una persona molto più prudente e ritiene, a ragione, che oltre ad incassare gli interessi, alla scadenza naturale del titolo tornerà in possesso del suo capitale. A meno che ...
A meno che la società della quale ha sottoscritto le obbligazioni non fallisca.
Ed è proprio qui il nocciolo della questione, perché queste famose quattro Banche non sono fallite, non hanno avuto alcuna procedura fallimentare. E' stato detto soltanto agli azionisti ed agli obbligazionisti che i loro investimenti non avevano più alcun valore.
Non voglio addentrarmi in un campo, come quello giuridico, del quale non ho una competenza specifica, ma mi sembra sensata una argomentazione che potrebbero addurre i "creditori" delle Banche in oggetto, ossia gli azionisti e gli obbligazionisti.
E cioè: si può decretare il "fallimento" di società private per "decreto ministeriale"?
I "padroni" di una società per azioni sono gli azionisti o è il Governo?
Volete sapere come penso che vada a finire questa storia? Ebbene, naturalmente nascerà una disputa legale che, come tutte le dispute legali, rischia di durare a lungo, ma ad un certo punto, magari quando si avvicinano le elezioni, il Governo, per non perdere voti in una zona dell'Italia in cui storicamente fonda i propri successi elettorali, darà un contentino a tutti.
Il "contentino" sarà poca cosa, ma è sempre meglio di nulla ed il Governo farà passare questa cosa come una propria magnanimità , insomma dopotutto ha messo una pezza a danni fatti da altri, a proposito, ma possibile che per tutti questi miliardi di perdite nessuno paghi?
Ma, cari lettori, purtroppo non è finita qui, perché fra le vittime di quanto accaduto c'è anche una categoria di persone che nessuno al momento menziona, ma sono padri e madri di famiglia che stanno passando forse il momento peggiore della propria vita, mi riferisco al personale di queste Banche, ai bancari quindi, non ai banchieri.
Ebbene loro sono stati senza dubbio "spinti" a far sottoscrivere alla clientela azioni ed obbligazioni della Banca, nella stragrande maggioranza dei casi sono stati anche "spinti" ad acquistarle personalmente ed oggi stanno vivendo una situazione doppiamente tragica.
Da un lato, come tutti gli altri creditori, hanno perso tutto il loro investimento, anni ed anni di sudati risparmi, dall'altro stanno vivendo sulla loro pelle l'ira dei clienti che si sentono "truffati" ed identificano nel bancario, ossia colui che gli ha proposto l'investimento, il "colpevole" dei suoi mali.
So di numerosi bancari che sono stati oggetto di minacce, in alcuni casi anche neppure tanto velate, insomma, avete capito, anche qualora non venissero compiuti atti violenti nei confronti del personale (e naturalmente ce lo auguriamo), non possiamo minimizzare lo stato di angoscia nel quale si trovano ora migliaia di onesti lavoratori che stanno pagando per colpe non proprie.
Povera Italia, come ti sei ridotta!
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