Il primo successo del Consiglio degli stranieri: è tornata la politica a palazzo Trissino. Fulvio Rebesani fa una gaffe umana, Isabella Sala è "fiduciata", una giovane Rom si commuove
Martedi 23 Febbraio 2016 alle 23:56 | 0 commenti
Si è svolto stasera il Consiglio Comunale ufficiale che ha dedicato circa tre ore al dibattito sul primo Consiglio degli Stranieri con poteri consultivi eletto lo scorso 14 febbraio con annesse polemiche delle opposizioni di centro destra sul limitato numero dei votanti, 1.511, e sull'errore di attribuzione di un seggio. C'era tra il pubblico più della metà dei 21 eletti per rappresentare le 105 etnie, di tutte o quasi le religioni, presenti a Vicenza (dei 16.000 e passa residenti 11.112 erano gli aventi diritto al voto), tra cui l'ucraina Anna Parovyak, che con 160 voti non solo è stata la candidata più votata tra le 10 elette a fronte degli 11 uomini ma ha superato per preferenze, pur su un totale molto minore di aventi diritto al voto e di votanti delle elezioni comunali del 2013, molti dei consiglieri comunali "ufficiali", tra cui molti di quelli proprio di centro destra.
Tra gli "angeli custodi" storici del movimento che ha portato al primo passo di integrazione politica di chi, come tutti gli altri cittadini, lavora, è alla ricerca di un'attiità , intraprende e paga le tasse, c'è stato chi, Fulvio Rebesani, per un momento si è fatto sopraffare, protestando, da certe argomentazioni in sala ripetute e ripetitive (ma anche questa è democrazia e il "vecchio" Fulvio ha sbagliato anche se comprensibilmente e meritando ampia assoluzione per le sue lunghe lotte), ma c'è stato anche chi, Mattia Pilan, ha quasi vegliato simbolicamente insiema al presidente dell'Unione Immigrati, Sall Bocar, sulla presenza attenta ma rispettosa delle prerogative del Consiglio Comunale.
Quella partecipazione, democratica e civile, ha segnato stasera, come ha fatto notare l'assessore Isabella Sala, un punto a favore delle elezioni appena svoltesi e che potranno sviluppare esiti positivi soprattutto in prospettiva.
Ma la presenza degli stranieri, oltre che in sala Bernarda soprattutto nel loro primo Consiglio eletto, di fatto ha registrato un primo grande successo, che ci auguriamo per la crescita civile di tutta Vicenza che non sia il solo.
Da quando è nata questa seconda amministrazione Variati degli anni 2000 forse quello di stasera è stato, infatti, il primo consiglio comunale in cui non ci si è fermati al piattume del "già visto e previsto", ma ci si è accalorati, si è discusso su delle idee e su delle loro implementazioni, si sono rivisti giochi di squadra, tattici e strategici, non solo della maggioranza monolitica ma anche delle opposizioni di centro destra con i pentastellati a dividersi sulla sfiducia a Isabella Sala.
Quelle tre ore di accesa e coinvolgente democrazia "ideologica", da qualunque parte le si guardino, per la prima volta dal 2013 hanno reso non noiosa e non pesante la nostra presenza da cronisti in aula.
Le scaramucce sui treni veloci o... capaci tornano da stasera ad essere quello che erano, soprattutto giochi di interessi con la scusa del superiore interesse pubblico.
Stasera ci sono, invece, rimaste impresse, umanamente e politicamente, la giovane e garbata Rom in aula, che, quando le abbiamo spiegato che i 19 voti contrari volevano dire che era rimasta al suo posto, è quasi scoppiata in lacrime, e le baruffe dialettiche tra consiglieri, assessore e sindaco.
Per una volta tornati "politici" attenti alla Polis.
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