Il Piano casa "spezzatino": ora toccherebbe al consiglio comunale, ma "le jeux sont fait"
Mercoledi 30 Novembre 2011 alle 16:13 | 0 commenti
Per la delibera sul regolamento comunale del Piano casa grandi conciliaboli tra ieri sera, nella riunione con tutti gli emendatori (oltre al sindaco Variati stesso c'era la "millenaria" Bottene, il last minute Sgreva, il maggioritario ma non troppo Vettori, il furbastro Pdl ...) e stamattina (check up interno agli ex berluscones con i capi locali, il "provinciale" Sergio Berlato e il "cittadino" Bruno Carta). E oggi la sentenza nel consiglio comunale che si sta per "aprire": "se non viene approvato entro le 24 è valida solo la legge regionale che consente ampliamenti in centro storico solo per le prime case", ci dice un consigliere, non si sa bene se preoccupato o contento.
E sì perchè, mentre tutti, o quasi, dicono di voler tutelare dal cemento il centro, poi i modi per farlo cambiano a seconda degli obiettivi collaterali, ma non troppo. E allora se nella maggioranza spuntano i malpancisti come Vettori, che con poco raccontati emendamenti vuole la "tolleranza zero", nelle minoranze Bottene ci ha provato a difendere le mura più nobili e le belle campagne con mille emendamenti pur di farne passare un paio mentre Silvano Sgreva è stato più parco con solo 24 proposte. Così poche da far quasi diementicare ai gestori del tavolo di invitarlo se non, dice lui, dieci minuti prima che ieri comnciasse il tentativo di soluzione concordata.Â
Dalle voci che trapelano tra gli intonaci di palazzo Nievo (casa ancora per poco dei consiglieri emigrati da Sala Bernarda) i boommakers darebbero alla pari questa situazione. Ko Bottene, Sgreva & c., con Variati che dichiara vittoria ("e te pareva!", direbbero a Roma) col suo emendamento. Ma, udite udite, dall'emendamento nascerebbe uno spezzatino: approvato sì, ma con qualche pezzo lasciato crudo per far contenti tutti, o quasi, ma Pdl in primis, con i bocconcini cotti. Via libera condizionata, quindi, agli appetiti immobiliari (ora va di moda definirli come necessari stimoli all'economia in crisi), come volevano i liberisti (chiaro che il "va bene la legge regionale" con le possibilità edificatorie solo per le prime case non fosse proprio il loro obiettivo) , ma ... anche la maggioranza dei più fedeli al sindaco, che con qualche limitazione al liberismo potrà dire di aver vinto ... Appunto.
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