Il piacere di dispiacere, agli arroganti. Zonin di Gambellara ci denuncia, Iorio di Roma ci minaccia: non a caso siamo 63mi per cultura finanziaria e 77mi per libertà di stampa
Giovedi 5 Maggio 2016 alle 01:04 | 0 commenti
Se l'Italia è al 63° posto nelle classifica mondiale per educazione finanziaria nessuno può meravigliarsi del crack di fatto della fu Banca Popolare di Vicenza che, se è vero che ha carpito con l'ignoranza la buona fede dei suoi 118.000 azionisti che hanno in pancia azioni che hanno pagato anche come due grammi di oro puro e che valgono oggi meno di uno Scottex, è stata guidata da un "luminare" della finanza: Gianni Zonin, se tanto mi dà tanto e se le statisrtiche valgono per tutti, era anche lui al 63° posto tra i suoi colleghi per conoscenza finanziaria anche se qualcuno urla, per la verità sommessamente, "alla vicentina", che aspirasse non al primato assoluto, per carità , di tal Bernard Madoff, altra classe, ma alla top ten dei "furbetti" (di Gambellara?)
Ma l'Italia è anche al 77° posto addirittura per la libertà di stampa e, quindi, anche in questo caso nessuno può meravigliarsi se sempre Gianni Zonin, come presidente... incallito della Fondazione Roi, ci denuncia, temerariamente, e ci chiede un milione di euro di danni e forse più per aver solo fatto il nostro mestiere: raccontare la verità con documenti da noi riportati e che abbiamo in archivio e riportare opinioni e dichiarazioni altrui, meno le sue che mai ci ha voluto parlare dal 2010, quando, da soli, abbiamo iniziato a denunciare la caduta verticale della fu Banca Popolare di Vicenza, e di chiunque altro rappresentasse la Fondazione, il cui sito con i riferimenti relativi è scomparso, non sappiamo se in coincidenza con i fatti o addirittura prima, in barba ad ogni tipo di trasparenza per una Fondazione.
E se non ci si può meravigliare di Zonin, che attacca la libertà di stampa, come possiamo meravigliarci delle intimidazioni ricevute da Forza Nuova, a cui, pur non condividendo mai le sue posizioni a dir poco settarie, diamo sempre spazio e che ci "imputa" l'uso che abbiamo fatto della foto del loro candidato sindaco a Roma, che ha lo stesso cognome dell'Ad della BPVi, senza, settariamente, provare a capire cosa significa satira e ironia.
Per i nostalgici dell'ordine, ma solo il loro, nel manifesto del loro Fronte della Gioventù, da noi fotografato perchè colpiti dallo slogan delirante e deviante, il loro candidato sindaco a Roma, Iorio, il (cogn)omonimo abbiamo scritto di Francesco, può urlare simbolicamente "fermiamo l'invasione aliena", come se tutta l'Isis avesse occupato il nostro Paese (evidente falsità ).
Lui può dire semplicemnte il falso, ma noi non possiamo prendere a spunto quello slogan per affermare che gli "alieni" arabi che Iorio romanus vuole fermare, sotto forma di Fondo Atlante lo Iorio "vicentino" li ha portatti a occupare, questo sì, perchè è vero, la Banca vicentina.
E allora arriva prima la richiesta telefonica, minacciosa di rimuovere la foto (speravo lo chiedessero perchè si erano vergognati di quello che c'era scritto), e poi, mentre provavo a spiegare quello che avevo scritto, eccoti che pure loro sono presi dalla denuncia e dalle minacce: «Lasci stare Zonin che con noi non c'entra nulla. Mi rendo perfettamente conto che una denuncia di Zonin possa sembrare ridicola e lo è, ma appunto perché siete l'unico organo di stampa che non era a busta paga della Popolare, mi aspettavo un comportamento diverso e non questa pessima caduta di stile. Stia tranquillo che una nostra denuncia vale tant'è che è palese il vostro tentativo, tra l'altro insensato, di creare confusione attorno al cognome Iorio. Imbrattare il vostro ingresso sarebbe come darvi importanza e riconoscere in Lei un interlocutore serio. Imbrattare i muri magari è una cosa che appartiene forse ai vostri maestri, non certamente a noi. Quindi dorma sonni tranquilli e si prenda un buon avvocato»..
Prendiamo per sensato questo augurio e ce ne andiamo a dormire più che tranquilli ma con un solo cruccio: la minaccia di Zonin ci ha fatto guadagnare la nomination per il 78° posto nella classifica per la libertà di stampa, noi proveremo a non farlo scendere al 79° continuando a riferire democraticamente degli estremisti di destra anche dopo le minacce a nome del candidato sindaco di Roma, che non è certo Iorio il vicentino, l'hanno capito tutti meno i suoi seguaci incazzosi, per cui lo affermiamo anche "ufficialmente", come vogliono i "frontisti".
Anche perchè se fosse stato l'Ad della defunta BPVi avrebbe usato un po' dei suoi tantissimi soldi per pagare un grafico decente per far realizzare un manifesto romano esteticamente dignitoso anche se, comunque, storicamente falso.
Comunque per noi, lo sappiano tutti gli Iorio e tutti i vignaioli gestori di banche, è un piacere dispiacere agli arroganti come loro.
P.S. ma lo Iorio romano come si chiama? Non ce lo avete scritto mai.
Se la ricerca sul web non è sbagliata lo chiameremo... Alfredo
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.