Pdl chiede i documenti Aim sul reclutamento dell'addetto ufficio comunicazione
Martedi 4 Ottobre 2011 alle 20:54 | 0 commenti
Gerardo Meridio, Maurizio Franzina, Marco Zocca, Francesco Rucco, Arrigo Abalti, Valerio Sorrentino, Lucio Zoppello, Consiglieri Comunali del Pdl - Richiesta Documenti AIM
Egregio Signor Presidente, i sottoscritti Consiglieri Comunali chiedono di avere copia dei seguenti documenti dell'Azienda in House AIM:
- Provvedimento che disciplina criteri e modalità per il reclutamento del personale e per il conferimento degli incarichi nel rispetto dei principi di cui all'art. 35 co. 3 del D.L.vo 165/2001 come richiamato dalla L. 133/2008 obbligatorio dal 20.10.2008;
- Bando o avviso per il reclutamento dell'addetto ufficio comunicazione (foto d'archivio), nella versione originale e poi quella modificata;
- Elenco dei soggetti partecipanti;
- Composizione della commissione giudicatrice e provvedimento di nomina della stessa;
- Verbali della Commissione;
Si ricorda che la richiesta è esercitata come Consiglieri Comunali ed il Presidente del Consiglio Comunale Poletto, ha più volte ribadito il diritto dei Consiglieri di ottenere la documentazione da AIM azienda in House del Comune di Vicenza.
Si riporta anche il contenuto della sentenza n. 7083/10 del Consiglio di Stato che riguarda una Azienda a partecipazione mista e non in House, che stabilisce: "Il Consigliere Comunale, eletto dalla collettività locale, svolge la sua funzione a tutela della collettività stessa e strumentalmente, al fine di poter adempiere al proprio ufficio deve essere messo a conoscenza di ogni attività che riguarda la pubblica amministrazione, titolare primaria del soddisfacimento degli interessi pubblici della collettività di riferimento. Così stando le cose, è fuori discussione che tutto ciò che concerne l'attività della pubblica amministrazione in cui è incardinato il Consigliere Comunale non può non essere messa a sua disposizione, potendo solo in casi eccezionali essere rinviato l'accesso ma mai negato in via definitiva. Ora una società mista, con partecipazione maggioritaria dell'ente locale.. .non può non ricadere nell'ambito dei poteri di cognizione del Consigliere Comunale".
Proseguiva la sentenza definendo che:"appare più corretto che il Consigliere si rivolga all'Amministrazione Comunale ma ciò è solo una modalità operativa che non può certamente portare al diniego di accesso"
Si ricorda che le Aziende in House come AIM, sono considerate secondo la giurisprudenza "una Società esterna (ossia, soggettivamente separata) che presenti caratteristiche tali da poterla qualificare come una «derivazione», o una longa manus, dell'ente stesso. Da qui, l'espressione in house che richiama, appunto, una gestione in qualche modo riconducibile allo stesso ente affidante o a sue articolazioni. Si e` in presenza di un modello di organizzazione meramente interno, qualificabile in termini di delegazione interorganica. Le misure contenitive adottate già in ambito comunitario sono costituite dalle stringenti condizioni poste per rendere legittimo l'affidamento in house, rappresentate da:
1) il cosìddetto «controllo analogo a quello svolto sui propri servizi», necessariamente esercitato dall'ente pubblico nei confronti dell'impresa affidataria;
2) il rapporto di stretta strumentalità fra le attività dell'impresa in house e le esigenze pubbliche che l'ente controllante e` chiamato a soddisfare."
Quindi anche il controllo dei Consiglieri Comunali.
Per quanto ESPOSTO, il Gruppo Consiliare del PDL, si rivolge alle SS.LL. per chiedere con urgenza i documenti sopra riportati
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.