Il nuovo tribunale di Vicenza, un bisonte senza personale
Mercoledi 9 Novembre 2011 alle 20:44 | 0 commenti
Marina Bergamin, Segretario generale provinciale CGIL di Vicenza - "Imboccando la Riviera Berica dalle Scalette si è aggrediti dal nuovo tribunale, lascito dell'era megalomane di Hüllweck. Viene da chiedersi: chi lo abiterà quel bisonte? Chi ci lavorerà ? La situazione della giustizia è nota; altrettanto chiara è l'aggressione in corso ai tribunali di Schio e Bassano. Ma non meno drammatica è la situazione di Vicenza: molti servizi vanno avanti con attività di volontariato sorretto da Ordini e pensionati, i giudici del lavoro sono due, la prima udienza per una causa di lavoro viene fissata già nei primi mesi del 2013.
Le sollecitazioni sindacali ai vari Ministri sono state lettera morta.
Ordini, categorie economiche ed Enti locali oggi alzano la voce per difendere i tre Tribunali vicentini. Bene. Siamo con loro, anzi di più. Ma bisogna aver chiaro da dove arriva il danno ed evitare corporativismi.
Da anni la Cgil denuncia che i tagli lineari di Tremonti avrebbero falcidiato la pubblica amministrazione, quella buona e quella cattiva.
Da anni diciamo che il blocco del turn-over (fuori 10 lavoratori dentro 2) avrebbe affossato la giustizia e così l'Arpav, la scuola, la sanità , l'università , le Amministrazioni locali, quelle buone e quelle cattive.
E che il blocco sine die del contratto dei lavoratori dei servizi pubblici avrà pessime ricadute sulla qualità e l'organizzazione del lavoro.
Non è con decisioni rigide, centralizzate, indifferenziate che si fa buona amministrazione! Nel privato si vorrebbe affidare ogni contrattazione al livello aziendale, nel pubblico decide tutto Roma. Brunetta sta facendo danni colossali.
Serve il personale, serve un ripristino delle funzioni e degli iter normali delle pratiche. Ciò non significa non affrontare il tema della messa in efficienza dei servizi, al contrario. Le risorse vanno trovate, perché lì sono ben investite.
L'attrattività di un paese (oltre che una legge uguale per tutti) passa anche dalla certezza e dalla velocità della sua giustizia e ciò accresce la produttività di un sistema economico mille volte di più della libertà di licenziare, così cara a Sacconi & C".
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