Il nuovo parco al Dal Molin: Kipar affascina e l'amministrazione si apre al coinvolgimento
Sabato 18 Giugno 2011 alle 17:57 | 0 commenti
Ciro Asproso, Sinistra Ecologia Libertà - Affascinanti e convincenti suggestioni quelle evocate dall'Arch. Kipar, nel corso della sua relazione al Cinema Odeon sul futuro del Parco al Dal Molin. Un progetto essenziale e minimalista, che lascia innanzitutto al protagonismo della Natura la facoltà di mutare le forme e il colore dei luoghi. Nel contempo un progetto funzionale, in grado di riconsegnare alla città una parte del suo stesso territorio e di riconnetterla alla campagna fino a chiudere il cerchio (qui il nostro servizio).
Da una parte il bene più prezioso, ossia l'acqua con l'argine del Bacchiglione, dall'altra l'eredità più celebre, i palazzi palladiani.
Per citare Kipar stesso " . . .dalla cultura mineralizzata alla cultura naturalizzata . . ."
Uno spazio vuoto da usare in maniera flessibile e creativa - contrapposto al pieno della Base militare e dell'inurbamento diffuso - che andrà riempito non già di nuove costruzioni, ma di quei contenuti: educazione alla pace, rispetto dei beni comuni, crescita lenta ed energia pulita, che sono stati il collante ed il motore del movimento anti-base e che oggi sono patrimonio di tutti i vicentini.
Un plauso va anche al Sindaco e agli assessori competenti, che non hanno ceduto alla tentazione di scodellarci una proposta precotta, ma hanno accolto l'invito pressante e trasversale di dar vita ad un percorso dal basso di democrazia partecipativa e di vero coinvolgimento dei cittadini.
Nel ribadire che il Parco non potrà mai essere un risarcimento per Vicenza tradita, Sinistra Ecologia Libertà vuol anche mettere sull'avviso l'Amministrazione comunale.
Nessuno dovrebbe commettere l'errore di considerare quei 63 ettari di verde, una sorta di compensazione per la cementificazione passata e futura di questo territorio.
Si tratta di "verde strutturale" che non ha nulla a che vedere con gli standard urbanistici e che per essere preservato, avrà bisogno di tutele importanti come l'inedificabilità dell'intera area, o la preservazione normativa dei corridoi ecologici che consentiranno di integrare il contesto cittadino con quello sovra comunale.
A questo punto non resta che ottenere le chiavi e usarle al più presto per aprire i cancelli liberando questa parte di città . . .
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