Il Giro d'Italia ferma a Praia a Mare e nessuno ricorda i lavoratori della Marlane-Marzotto
Martedi 10 Maggio 2016 alle 21:55 | 0 commenti
Oggi, per la prima volta, la carovana del Giro d'Italia si è fermata a Praia a Mare. Praia a Mare mi ricorda la Marlane-Marzotto. Ho cercato, tra le notizie sportive, qualcosa relativo a quanto è successo là , alle decine di persone che lavoravano in quello stabilimento tessile e che sono morte di tumore. Non ho trovato niente. Eppure, quella avvenuta nella fabbrica calabrese, è una delle tragedie del lavoro più gravi avvenute nel nostro paese. Qualcosa che dovrebbe risvegliare le coscienze di ognuno. E, invece, niente, neppure un flebile accenno. Le vittime della Marlane sono morte in silenzio, un poco alla volta, senza “fare notiziaâ€. E continuano a morire cancellate da un'indifferenza talmente simile all'omertà da sfiorare la complicità .
Non sono a conoscenza se i ciclisti siano passati vicino alla fabbrica dei veleni (come viene chiamata la Marlane), se hanno rivolto uno sguardo a quello stabilimento dismesso, se qualcuno di loro sia consapevole di cosa fosse successo tra quelle mura.
So solo che, nonostante un processo di primo grado finito senza condanne e un processo di appello che inizierà lunedì prossimo, anche oggi il silenzio sulla tragedia della Marlane è continuato.
E allora, penso sia giusto che qualcuno ricordi, che si tenti almeno di rompere quel velo di oblio che nasconde la verità .
Io lo faccio e vi chiedo di fare altrettanto. In un giorno che celebra lo sport si abbia coscienza che, a causa di condizioni di lavoro evidentemente precarie, a Praia a Mare si sono ammalate e sono morte decine di lavoratrici e lavoratori nell'indifferenza generale. Si sappia che questo è avvenuto perché “lorpadroni†pensavano solo al proprio profitto.
E si sappia che, ad oggi, giustizia non è stata fatta.
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