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I numeri sono una cosa seria ma c'è chi i numeri continua a darli a suo uso e consumo e, spesso, a discapito della corretta informazione. «Sicurezza e solidarietà. Sono le parole d´ordine che ieri pomeriggio hanno portato in Campo Marzo circa 1.500 vicentini, per chiedere più risorse per le forze dell´ordine, ma anche pene certe per chi delinque, basta condizionale per chi ruba nelle case e "legge Stacchio" per allargare gli spazi della legittima difesa...».

Così scriveva Il Giornale di Vicenza domenica 15 marzo sotto un sommario («In 1.500 a Campo Marzo per solidarietà a Stacchio...») in cui si dava conto della manifestazione in cui per un giorno Stacchio (schivo a parole, onnipresente di fatto, ndr) «riesce persino a oscurare Salvini e Zaia».

Nella foto qui pubblicata, scattata dal palco, e quindi dalla posizione migliore, durante il clou della manifestazione (mentre parlavano Salvini & c.) ma non riportata a corredo documentale di quanto il collega del GdV scriveva, potete contare in quante migliaia fossero i partecipanti...

Ma d'altronde anche recentemente i più prestigiosi quotidiani nazionali hanno spergiurato su folle di presenti al comizio sempre di Salvini (ma in passato anche di altri, vedi i 2000 ex forconi diventati decine di migliaia...) in un una Piazza del Popolo a Roma che, se fosse stata piena con Matteo leghista ma anche no, dovremmo immaginarla come un oceano per aver poi potuto contenere la folla almeno 4 volte superiore che ha partecipato alla manifestazione della Fiom di Landini sabato scorso.

Ma, e torniamo alla nostra "piccola" Vicenza, se in Viale Fermi, come già è successo in passato, non sanno (vogliono?) far di conto sui partecipanti a un evento documentabile (alcune centinaia ad essere buoni e non 1.500 che neanche un fumato da birrata notturna avrebbe così moltiplicato) quale credibilità rischiano di avere certe pubblicità autoreferenziali sul numero dei propri lettori?

«Abbiamo l'81% dei lettori di quotidiani del Vicentino e, quindi, in 273.000 ci leggono ogni giorno..." strillava pochi giorni fa Publiadige, la concessionaria di pubblicità del quotidiano confindustriale dimenticando di spiegare ai lettori e ai compratori di spazi che i lettori medi (una stima sia pure importante sulla base delle copie vendute moltiplicate per i lettori "supposti" di ognuna) della indagine Audipress siglata come 2014/I-II si riferiscono al periodo 16 settembre 2013 – 6 luglio 2014...

Nella stampa (e i dati pubblicizzati sono addirittura la somma di carta e online) un anno fa vuol dire un secolo fa...

A gennaio 2015, ultimo dato ufficiale disponibile, tra cartacee e digitali le copie vendute, in un modo o nell'altro, sono state 34.304...

I numeri non sono opinioni.