Il futuro di AIM, Sel: abbandonare l'in house in fretta ci sembra ingiustificato e imprudente
Mercoledi 17 Aprile 2013 alle 22:38 | 0 commenti
Tomaso Rebesani, coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia Libertà  - Sinistra Ecologia Libertà di Vicenza comprende la necessità del sindacato di trovare un accordo con la dirigenza delle AIM dopo aver appreso della scelta del Sindaco e del Presidente Colla di uscire dal regime dell'affidamento diretto. I sindacati confederali di Vicenza hanno, come è nei loro compiti prioritari, concordato una serie di misure che possano rappresentare una specie di salvaguardia del livello occupazionale e delle condizioni di lavoro rispetto a futuri possibili cambiamenti che potranno scaturire dalla scelta di AIM di abbandonare l'in house.
Vanno in questo senso le condizioni poste di discutere con il sindacato futuri cambiamenti di assetto societario e di piano industriale.
Da parte nostra, questa necessità della rappresentanza dei lavoratori di ottenere strumenti di salvaguardia rappresenta un'ulteriore conferma che la fretta con cui si è arrivata a questa scelta è infondata e sbagliata.
Ad oggi, come spiegano tutti gli esperti da noi consultati, e anche le recenti decisione della corte dei conti, non esiste l'obbligo giuridico di applicare alle aziende municipali in affidamento diretto il patto di stabilità . Manca il decreto attuativo, la situazione politica italiana è tale che per mesi non sarà più questa la priorità . Questo concede tempo prezioso per analizzare fino in fondo, attraverso un ampio confronto con associazioni di categoria, con i lavoratori, con gli utenti e le associazioni dei consumatori, cosa conviene fare per il bene di AIM e del suo azionariato: la città di Vicenza.
Non è vero che rimanendo in regime in house è negata la partecipazione alla gare, si tratta di una lettura riduttiva che ha cercato di applicare in Italia il governo Berlusconi, posizione rafforzatasi con il governo Monti e con il consenso della parte più moderata del centro-sinistra, che però considera le municipalizzate solo uno strumento ero fare cassa e non uno strumento nelle mani dei cittadini per autorganizzare i servizi di cui hanno bisogno. E proprio questo era lo spirito iniziale delle municipalizzate quando sono state pensate e create in Italia e nella nostra città .
Ci sono dei vincoli assurdi sul piano della normativa del lavoro, questo è vero, ragione per cui vale la pena battersi con il governo contro una discriminazione nei confronti delle aziende comunali rispetto alle aziende private.
In conclusione: la rapidità delle scelte fatte non è giustificata, si snatura l'identità , il compito e le finalità delle municipalizzare rispetto alla loro funzione originaria, e tutto questo senza che la città in tutte le sue varie componenti ne abbia potuto discutere a fondo. Ma tutta la città pagherebbe il prezzo di eventuali conseguenze negative di questa scelta.
Per questo SEL cercherà il modo per aprire un confronto pubblico, insieme all'amministrazione uscente, per ridiscutere questa scelta affrettata e capire bene se si vuole un gruppo AIM che operi al servizio dei cittadini di Vicenza o al servizio di logiche di profitto in un'economia di mercato aperta, per carità nessuno scandalo, ma dove gli interessi del vicentino utente potranno passare improvvisamente in secondo piano. Basterà un cambio di dirigenza o una diversa partecipazione societaria. Purtroppo né Variati, né il Presidente Colla possono offrirci garanzie su come sarà l'assetto di AIM tra 10 o 15 anni, ma i nostri figli saranno allora ancora utenti di questa società . Ne saranno ancora veri azionisti come è stato per i loro nonni?
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