Il fondo
Lunedi 6 Febbraio 2012 alle 12:03 | 0 commenti
Tempo fa, consentiteci un parziale 'amarcord', pubblichiamo su VicenzaPiu.com documenti, facenti parte ufficialmente di un esposto, tra gli altri, alla Procura di Venezia e alla Guardia di Finanza di Vicenza, sul caso Filippi - Cis e ci vengono oscurate due pagine su sessantaquattro da Alessandro Severi, sostituto pm, "cancellato" prima dal tribunale del riesame della stessa Vicenza, quindi, con rinnovata eco nazionale, "bocciato" dalla Cassazione che ha respinto il suo ricorso verso l'improponibile censura. Ma noi abbiamo dovuto pagare un avvocato.
Poi pubblichiamo su VicenzaPiù, riprendendole da altri mezzi, tra cui Il Fatto Quotidiano.it, le "denunce" di incompatibilità tra l'attuale Procuratore reggente Paolo Pecori, da decenni nella procura di Vicenza, e i suoi rampolli, avvocati sicuramente di valore, ma che esercitano proprio a Vicenza, con uno dei due, Massimo, in passato difensore civico e poi anche e addirittura, da esponente Udc, assessore al legale e al patrimonio della trasparentissima giunta Variati: c'è da aggiungere come chicca che Massimo Pecori si è prima dimesso da questa carica per lasciare spazio alle aspirazioni del padre di assurgere al vertice della procura di Vicenza, poi, "bocciato" quest'ultimo a vantaggio di Antonino Cappelleri, più qualificato nel ruolo secondo il Csm, è stato riaccolto in giunta da quel buon cristiano che è Achille. Pubblichiamo, dicevamo, sull'incompatibilità dando visibilità locale al nazionale Il fatto Quotidiano e veniamo querelati noi dal Paolo ... Confidiamo di aver operato avendo come padrona solo la libertà di stampa, ma, in ogni caso, dovremo pagare il nostro sempre più ... avido avvocato.
Ma non finisce quì e, senza voler citare decine di altri episodi, in cui mai siamo stati attaccati rispondendo nel merito delle nostre denunce ma solo sguainando le sciabole della più becera e ignorante minaccia,il 26 gennaio, in una escalation di arroganza di uomini di "potere pubblico", il sindaco Achille Variati ci intima, addirittura, l'immediata rimozione del titolo "Variati si dimette: "Non mi piacciono i quaraquaquà " pensando così di non dover rispondere delle sue "quaquaraquate", su cui si incentrava su VicenzaPiu.com l'attenzione di un nostro fondo amaramente satirico. In attesa del doveroso seguito "sindacale" alla perentoria richiesta, inviata con uno spaventoso p.c. al nostro Ordine professionale, cosa abbiamo fatto? Abbiamo messo in preavviso il nostro legale (con lui abbiamo sottoscritto un abbonamento anche se l'Agenzia delle Entrate lo tartasserà il prossimo anno ...) e abbiamo pubblicato anche le dimissioni "ritirate". Così ci insegnano le regole dei giornalisti che di Sciascia non vogliono il cucchiaio di legno (e neanche il penultimo posto).
Ma, bisogna ammetterlo, stavolta a toccare il fondo, almeno per ora, non è stato il sindaco delle mille promesse pro verde e anti cemento, pro trasparenza e tutto d'un pezzo contro le intromissioni della (mala) politica e, soprattutto, coerente fino in fondo come dimostrano il giravolta con Cicero, il Dal Molin Usato e il Laghetto in via di cementificazione, tanto per fare alcuni esempi da ricordare anche a chi con lui ne condivide le responsabilità col silenzio pavido o con l'assenso omertoso.
Il 1° gennaio 2012, infatti, riceviamo un'intimazione-intimidazione dal deus ex machina di Aim Vicenza (pro tempore almeno fino alla ... staffetta del 2013), Paolo Colla, sia pure con modalità , diciamo, raffazzonate pur in presenza di una struttura poderosa: una e-mail (non una Pec al nostro indirizzo Pec di cui ogni azienda oggi deve essere dotata) senza alcuna riga di accompagnamento e in cui l'intimidazione era un allegato in formato tif (sigh!, direbbe Paperino); poi, una lettera con indirizzo scritto a penna (triplo sigh di Qui, Quo, Qua!) e inviata come posta ordinaria e non, almeno, come raccomandata per documentarne la ricezione da parte di chi si mette in guardia verso le (solite) vie legali, cristianamente (Colla, si sa, è amico del buon Achille).
Pubblichiamo, come anticipato venerdì, la lettera di Paolo Colla (clicca qui).
Rileviamo solo che nella perentoria lettera, via e-mail "ano(ni)ma...la" e via posta risparmiosa, l'amministratore dell'azienda pubblica Aim Vicenza Spa, al solito e come suo diritto, per carità , non risponde nel merito a fatti e libere interviste (di cui continua, chissà perchè, a essere ... invidioso?) e che confonde la libertà sua di non parlare col diritto altrui di farlo, ivi inclusi gli accusati di oggi, noti, e di domani, tirati in ballo da Giglioli, Carta & c. per chiarire TUTTO, e che indirettamente o direttamente lo hanno portato su quella seggiola.
Lui, il Colla, ci invita " a desistere dal lanciare con Suoi editoriali, o attraverso interviste a terzi,insinuazioni e ombre sia sull'Azienda che mi onoro di dirigere che sui miei più stretti collaboratori, la cui onorabilità sono pronto a difendere anche per le vie legali."
Premesso che è proprio alle vie legali che si sono rivolti gli intervistati Gianni Giglioli (pubblicato, in parte) e Bruno Carta (in via di pubblicazione) e che proprio quella è la sede in cui forse sarebbe costretto finalmente a liberare le sue e altrui verità (non parla, legittimamente, ma smentisce che vi siano muri di gomma o fumogeni ... in Aim Vicenza Spa, mah?!) , noi cosa facciamo nel frattempo?
Vi preghiamo, intanto, di leggere la lettera che abbiamo pubblicato. Senza commenti. In tutti i sensi. E di farvene, voi, liberamente, un'idea.
Poi in serata o domani mattina, se ripassate da queste parti, leggete un primo commento di un terzo, non indagato ma ben "informato sui fatti".
Nel pomeriggio, perchè?
Perchè ora stiamo andando ad allertare il nostro avvocato Paperon dè Paperoni (se avessi abbastanza per pagarlo e se non lo facesse anche per principio il suo lavoro! Colla, esistono ancora i principi del foro che lavorano anche in base ai princìpi!).
E anche perchè finora, per rendere noto il suo invito a non scrivere più editoriali, ho speso il mio tempo per questo fondo.
Visto che lei ha toccato il fondo. Che, però, mi dicono, che sia senza fine.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.