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I capitali stranieri fuggono dall'Italia: per Ciambetti è il fallimento della cura Monti

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 15 Luglio 2012 alle 13:21 | 0 commenti

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Lo spread degli spread si chiama Stato centralizzato
di Roberto Ciambetti
Per alcuni Moody's ha innescato la miccia, fornendo un assist agli speculatori per il prossimo attacco d'agosto all'Italia, un attacco esplosivo che giustificherà ulteriori misure restrittive e l'ennesima spending review a carico dei cittadini, aumento dell'Iva e misure d'austerità per stipendi e tredicesime degli statali. Inutile che il presidente Monti s'indigni e faccia la commedia: il fatto è che la situazione è gravissima, lo spread viaggia ben sopra i 400 punti, il Pil quest'anno calerà del 2.4%, persino le entrate fiscali sono in calo, aumentano i disoccupati, diminuisce il potere d'acquisto dei redditi.

La Bayer fugge dall'Italia per andare in Spagna, in Spagna si badi non in Germania: questo segno indica meglio d'altri il fallimento della cura Monti. Tutte le previsioni del governo si stanno rivelando sbagliate.
La nostra capacità produttiva è crollata di un quinto rispetto al 2007 e la ripresa dell'export, prevista per il prossimo anno, non sarà sufficiente per richiamare in Italia quei capitali che da qui sono fuggiti e stanno fuggendo, né basterà a ricreare quei posti di lavoro che sono andati distrutti. In tutta l'Eurozona l'inflazione diminuisce, solo in Italia cresce a ritmi sostenuti: al passo registrato a giugno una famiglia di 3 persone spenderà, solo per fare la spesa alimentare, 594 euro in più, per una famiglia di 4 persone la stangata sarà di 642 euro all'anno. Viviamo in un paese dove al consumo i prezzi degli alimentari e bevande aumentano del 2,7 per cento mentre alla produzione agricola i prezzi si riducono in media dell'uno per cento. C'è qualcosa che non funziona in un Paese dove i prezzi alla produzione calano mentre al dettaglio crescono.
C'è qualcosa di strano in un Paese dove nonostante manovre per decine e decine di miliardi di Euro, taglia alla spesa di enti locali e Regioni, il debito pubblico aumenta.
C'è qualcosa di anomalo in un Paese dove nonostante immense iniezioni di denaro fresco pubblico nelle banche, il credito al consumo e per le imprese sia calato con un peggioramento accentuato nel primo semestre di quest'anno.
La cura Monti è pagata dai ceti più deboli, dai cittadini e dagli enti locali. Lo stato, con il suo bulimico apparato burocratico e la sua rete di clientele che vivono di spesa pubblica, non ha fatto alcun sacrificio reale: in gran parte dell'Italia la macchina statale improduttiva continua ad assorbire una quota abnorme di disoccupati nascondendo così sotto gli zerbini di palazzi Chigi e del Quirinale il problema che fa scatenare Moody's, la speculazione e via dicendo: è lo stato centrale ad essere fallito nella sua missione e funzione.
Questo è lo spread degli spread, rilevato tra gli ultimi dal Financial Times, secondo il quale c'è un'area padano-veneta che viaggia a livelli mitteleuropei non solo nell'economia ma anche per cultura e modus vivendi, qualità delle istituzioni pubbliche e private e funzionalità; c'è l'Italia propriamente detta, tipicamente mediterranea. La manovra Monti non ha salvato l'Italia, sta mettendo in ginocchio l'area padano-veneta.
Come ha detto l'altro giorno a Sun Valley il miliardario americano Warren Buffet l'Europa non può sopravvivere "così come è stata originariamente disegnata". Di certo nell'attuale Europa non possono convivere modelli socio-economici così diversi e contrastanti tra loro: si noti che questa tesi, credo, sia uno dei pochi punti, se non l'unico, su cui concordano agenzie di rating, la speculazione internazionale, multinazionali, Germania, Finlandia, Olanda... Ma se l'Europa non può conciliare contraddizioni socio-economiche e culturali evidenti, non lo può più sopportare nemmeno l'Italia. L'ora della verità sta per arrivare.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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